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PROSSIMA FERMATA: L'INFERNO regia di Ryuhei Kitamura

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Ciaby     7 / 10  14/06/2009 20:43:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è triste vedere molti talentuosi registi orientali (Hideo Nakata, Takashi Shimizu) vendersi ad Hollywood solo per soldi e finendo a girare pellicole orrende, spesso remake dei loro stessi capolavori.
Questo fenomeno si è sempre più allargato, toccando anche Wong Kar-Wai, che nonostante il buon "Blueberry Nights" si può affermare con certezza che il suo periodo migliore è stato senza dubbio quello hongkongese.

E ora viene la volta di Kitamura.
Ora: ogni regista orientale che si offre ad Hollywood realizza pellicole che sono trenta volte minori rispetto alle precedenti e, considerando le mezze porcate da cui viene il regista (Aragami, Versus) non osavo nemmeno immaginare quale immondezaio ne sarebbe venuto fuori. E invece mi sono ricreduto.

"Midnight Meat Train" è un buon horror, che, seppur penalizzato dall'immancabile paio di pecche (il sangue così lindo da potercisi specchiare dentro o il sciocco ralenti di uno degli omicidi, con tanto di occhi che volano via) funziona e coinvolge al punto giusto.
E ricordiamo che Kitamura con l'horror non ha mai sperimentato nulla (ALT! Non consideriamo horror cose grottesche come Versus o Down To Hell, o fantahorror come Sky High... Kitamura non ha mai realizzato un vero e proprio horror che fosse tale) e questo è un punto a suo favore.
Anche perchè il regista giapponese dimostra di saper controllare la suspense e la tensione con grande gioia e brio: ecco che le atmosfere funzionano in modo agghiacciante.

Ovviamente, come molti ben sanno, Kitamura adora il sangue (Azumi, Versus, Down To Hell) e ovviamente non ha esitato nel versare litri di emoglobina come se piovessero, riuscendo per una volta veramente a sconvolgere (se gli effetti digitali fossero stati meno computerizzati e stolti forse il risultato sarebbe stato ancora più distruttivo).
Indimenticabili diverse trovate registiche e orrorrofiche (il delirio finale, un vero e proprio pout-purri di violenze assortite, ben oltre il limite della sopportazione e della logica) che rendono questo film non un capolavoro, ma senza dubbio un buon film, penalizzato in parte anche da una risoluzione assai deludente.