PROSSIMA FERMATA: L'INFERNO regia di Ryuhei Kitamura

Quante idiozie riesce a contenere in soli 100 minuti..

- stupidissimi ralenty, mai visti così.. così, non ho parole, sono orrendi e usati nei punti peggiori
- il cattivone che ha una forza sovrumana che poi gli sparisce e poi la riacquista
- quello che sale in treno a cercare un killer e lo fa tutto da solo senza portarsi dietro manco un'arma [eh sì, perché lasciano libero proprio lui - giustamente - dopo avergli fatto un servizietto; peraltro nella scena in cui scappa arriva alla porta chiusa e urla aiuto mentre non si accorge di un bestione di 2 metri x 2 (càzzo, e sì che stava fuggendo da lui) che gli arriva addosso, boh]
- quando ci ritorna invece sembra Rambo, con quell'odiosa scena in cui viene mostrato mentre si arma di tutto punto
- le autorità che in venti lustri non si sono filate di striscio la storia di un treno che non si sa dove vada, gente che lo prende per andare chissà dove, visto che non si ferma mai [nessuno l'ha mai saputo, ri-boh] se non al capolinea dove non va mai nessuno, e guarda caso la detective fa sembrare che tutto il corpo di polizia in combutta con lucifero
- la fidanzata e l'amico [due anonimi più del protagonista] che compiono così tante azioni idiote una dietro l'altra che se dovessi elencarle finirei questo commento alle 3
- quindicimila altre strønzate che sto man mano rimuovendo dalla mente, prima fra tutte la scena pe-no-sa delle caramelle, dove il volume del sonoro viene aumentato finché il cattivo non estrae i soldi. Davvero qualcuno si poteva aspettare che tirasse fuori il pestacarne, con quell'atmosfera da pseudo-tensione? Mapperfavore.
Tutto straconvenzionale in questo film.