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DARK STAR regia di John Carpenter

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Angel Heart     8 / 10  05/03/2018 16:25:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esordio del maestro, e si vede che il genio è già all'opera.
L'ispirazione è chiaramente il 2001 di Kubrick, ma il primo lavoro di Carpenter (che andrebbe praticamente accreditato assieme ad O'Bannon, qui anche protagonista) riesce tranquillamente a camminare sulle proprie gambe in quanto ad idee e creatività; considerando i mezzi nulli ed il budget tirato su con l'elemosina, come esordio siamo già ben al di sopra della media, visto che quel poco a disposizione viene utilizzato al meglio delle possibilità e gli evidenti (ma non troppo) difetti di produzione si riescono a sorvolare in fretta grazie ad un uso acerbo, ma sapiente, di tecniche di ripresa, illuminazione e montaggio, ad una cura completa e suggestiva della scenografia, limitata ma creata ad arte, e ad un sonoro che svolge bene il proprio lavoro.
Non si può far altro che ammirare e rispettare, stiamo parlando di un film/esperimento ambizioso realizzato da studenti universitari, che però sanno quello che fanno.
E nel caso di "Dark Star" è garantito che difetta (da ribadire, fino ad un certo punto) praticamente solo laddove non si è potuti arrivare per ragioni puramente economiche; quindi, ad una certa rozzezza di molti  degli effetti (rozzo non vuol affatto dire brutto), ed alla necessità di riempire i tempi con sequenze più statiche o verbose del dovuto (l'opera era stata concepita come un mediometraggio) fanno da contraltare una storia coinvolgente, tesa quando serve ma spesso e volentieri divertente, tenuta in piedi da una sceneggiatura dai dialoghi intelligenti e dalle tematiche interessanti (in primis, la prevalenza dell'intelligenza artificiale sull'uomo) e da un gruppo di attori che, contestualizzati negli spazi nei quali si trovano confinati, ben rendono l'idea di isolamento e claustrofobia necessari al caso.  Come detto poi, l'amatorialità generale dell'opera viene mascherata alla grande (sempre nei limiti delle possibilità si intende) con le competenze tecniche ed artistiche già ben evidenti del regista, e tutta la parte inerente l'alieno e la caccia che ne segue (con esito da scompisciarsi) ne è l'esempio più lampante; come riuscire nell'intento, in maniera del tutto credibile, semplicemente con un pallone e due pinne di gomma.  
Infine, difficile da credere ma vero, gli effetti in computer grafica reggono ancora bene alla prova del tempo, e per un film del 74 finanziato in via caritatevole, direi che è un merito non da poco.
 
Carpenter è in moto, e qualsiasi cenno di pignoleria sulla realizzazione tecnica non può essere giustificato in maniera alcuna.
7 per il risultato finale, ma si arriva a 8 per l'impegno.