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IL GIARDINO DI LIMONI regia di Eran Riklis

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Febrisio     8 / 10  10/08/2010 23:50:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ben fatto e semplice, come nel mostrare un pianto di chi sente il coraggio di continuare, anche di fronte ad un'imminente scontro. Quanto caro è il prezzo per una causa tanto pubblica e ricercata?? Quanto?? Questo chiede Salma al suo avvocato... A dipendenza di come lo si interpreta, le risposte alla fine del film possono esser molte... Malgrado di buona volontà e buona fede, credente in quel che è giusto e sensato, non sempre chi sta attorno condivide le stesse idee, anzi potrebbe far di tutto per ostacolare ogni buon esito, osservando e mantanendo ogni avere e potere. Alla fine tutti perderanno qualcosa, creando un solco dentro di sè, lasciando dei pensieri, un rammaricarsi di un passato che si ripete oggi qui, domani qualche ettaro distante, magari su di un ulivo, una casa, o addirittura un intero villaggio. Personaggi che nascondono dell'icone precise della lotta israelo-palestinese, e di tutto ciò che di non sensato accade. Io spero che fra 50 anni (se meno ancora meglio), sia solo un ricordo da cui imparare, e non ripetere, perchè ciò che succede giù, come vive la gente, come son trattati, va oltre ogni limite... lì la legge non è quella teorica di ginevra e dei diritti umani, è quella fatta di chi possiede il potere e le armi... putroppo non son tanto ardito da capire per bene quale sia la differenza di prendere un ebreo, metterlo in un campo di concentramento ed ammazzarlo, e prendere un palestinese, metterlo in prigione più volte, torturalo in confessioni inesistenti anche per semplici supposizioni, lasciarlo in vita in miseria in campi profughi, e ostacolare ogni suo tentativo di commercio. Se ci son delle risposte logiche, son disposto ad accettarle. Come nel film la moglie del ministro, son sicuro che molte persone della stessa parte del muro, piacevolmente di buona cultura, nemmeno tanto, ma intelligenti, avrebbero la risposta, anche se triste, corretta. Nel frattempo nessuno muove un dito. Ogni tanto ci arriva un prima pagina di chissà quale fonte. Ormai le cose si sanno, il difficile è aprire gli occhi alla gente che sta bene.