strange_river 9 / 10 17/03/2009 23:15:52 » Rispondi Può la sconfitta essere al tempo stesso un trionfo? E' questa la domanda che mi sono fatta guardando The wrestler. Indiscutibilmente lui ha fallito, prima come padre e poi rinunciando ad essere un possibile compagno, ma negli ultimi emozionantissimi secondi di questo film non ho provato nessun senso di disfatta, anzi (inspiegabilmente?) m'è sembrato il compimento del suo vero trionfo. "I quit" può significare non solo lasciare, ma anche saper accettare la sconfitta, sapersi abbandonare alla sconfitta. "E lui sopportava, sopportava tutto" gli dice la sua (sua nonostante tutto) donna citando la Passione di Cristo: e cos'altro fa quella schiera di umanità ( e le ragazze del night club) mentre offre quel bene che è così tanto prezioso ad ognuno di noi, il proprio corpo, martoriato ed offeso, esposto per un divertimento altrui. Un'offerta che assume qui un aspetto quasi mistico.
Quasi inutile aggiungere che la vera differenza di questo film la fa Mickey Rourke, che con una generosità totale ed assoluta offre al nostro sguardo tutta la sua fisicità e la sua stessa vita, in una prova d'attore che è una vera e propria catarsi.
Enzo001 27/03/2009 23:06:28 » Rispondi Accidenti che bel commento! Meglio della recensione del gaunty!
The Gaunt 02/04/2009 01:13:27 » Rispondi Attenzione strange, in questa affermazione ci vedo UNICAMENTE un secondo fine.
strange_river 18/03/2009 18:13:07 » Rispondi no no, questo è il tipo di film per cui decido che vale la pena andare nel cinema vero... e la scelta è stata azzeccata perchè, con il grande schermo, l'impatto emotivo è stato veramente forte. Lo riguarderò anche in originale comunque, prima o poi (sottotitoli a parte ;)) perchè m'ha molto molto colpito..
ma sai a chi mi ha fatto pensare Randy the Ram? Ad un personaggio lontano anni luce (così come il film che ha tutto un altro stile): a Titta di Girolamo. Apparentemente non sembrano avere nulla a che vedere l'uno con l'altro, eppure io ci ho trovato delle affinità: il sacrificio, l'uno rumoroso e plateale, l'altro silenzioso e atrocemente ignorato, la solitudine estrema di ambedue... ( o son scherzi della mia mente XD ?)
Hanno tratti in comune ma secondo me provengono da strade ompletamente diverse. Titta trova in un certo senso quella visibilità che ormai era rassegnato a non avere mai più. La sua esistenza è pressochè piatta, per Randy al contrario la vita non era certo monotona e priva di emozioni quando era famoso.