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THE WRESTLER regia di Darren Aronofsky

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gerardo     7½ / 10  31/03/2009 20:42:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altri prima di me (Lot, Kater...), nel commentare il film, hanno usato il termine "parabola" per definire il percorso esistenziale del wrestler Mickey Rourke "The Ram". In realtà, a mio avviso, pur rievocando un'intera vita di successi e fallimenti, il film di Aronofsky racconta solo un ultimo, definitivo capitolo di tale parabola. Il Randy The Ram che vediamo è quello invecchiato e patetico che non riesce a pagarsi l'affitto di una catapecchia, che frequenta la palestra e gli incontri di wrestling di gente ormai sfatta, malata, sfi.gata o non ancora famosa. Siamo in piena provincia, lontani dalle luci della ribalta della grande metropoli e del successo del Madison Square Garden (o qualcosa del genere). Tutto ciò appartiene a un passato (fastoso) relegato in fondo ai ricordi di articoli di giornali e riviste, di una radiocronaca gloriosa, di un poster, di un giocattolo e di un videogioco ormai trapassato.
Quello che Aronofsky ci mostra è un uomo finito, che vive solo dei ricordi e dell'ammirazione di fans del wrestling, ma che nella vita privata non ha più alcuna credibilità, nemmeno tra gli affetti più prossimi. Il mondo di Randy, fatto di precarietà (in questo senso il film rimanda in qualche modo, fosse anche per lo "stile", al cinema dei Dardenne), è popolato solo di reietti, come la ballerina hard che rappresenta per lui una sorta di flebile barlume di speranza di riscatto umano e affettivo. A Randy non resta che andare fino in fondo nella sua ormai consapevole autodistruzione.
Requiem for his dream.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  31/03/2009 20:44:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero, anche a me sono venuti in mente i Dardenne come stile...