caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE WRESTLER regia di Darren Aronofsky

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  30/06/2009 15:30:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per “un vecchio pezzo di carne maciullata” il viale del tramonto sembra inevitabile,Randy “The Ram” Robinson,ex stella del wrestling anni ’80, sbarca il lunario combattendo ancora nonostante l’età e gli acciacchi.La parola fine alla gloriosa cavalcata è però vicina,il corpo segnato dai mille incontri,imbottito dei più disparati medicinali comincia ad urlare la sua disapprovazione per il trattamento riservatogli.Non gli resta che provare a cambiare direzione ed entrare in un ordine di idee totalmente estraneo agli schemi a lui noti.The Ram fondamentalmente è un solitario,incapace di coltivare affetti al di fuori del mondo sportivo,in cui la solidarietà tra combattenti è un legame così radicato tanto da sopperire alla mancanza di un nucleo umano convenzionale.
Costretto ad abbandonare il suo confortevole nido capirà quanto gli è alieno quel mondo che sta al di fuori di palestre e palazzetti,di cui non si è mai più di tanto preoccupato.Ripartire da capo,recuperare il rapporto con una figlia inspiegabilmente abbandonata,darsi da fare con un impiego “normale” e magari trovare una persona da amare,da cui estrapolare il coraggio per vivere,sono gli obiettivi primari.Gli anni ’80 sono l’unico periodo che The Ram apprezza,anni d’oro che lo videro all’apice della carriera,di conseguenza indimenticabili.La sua ostinazione nel voler rimanere ancorato a quel periodo induce quasi tenerezza,il voler negare che le cose si siano evolute non per forza in maniera deprecabile,è sintomatico di quanto quello che lo attende fuori lo spaventi.
Corpulento guerriero dal cuore bambino,timoroso, forse perché convinto di essere inadatto,tenterà comunque di vincere il suo ultimo difficilissimo combattimento contro il più temibile degli avversari:la vita.
Aronofsky abbandona i consueti virtuosismi in sede di regia,segue spesso di spalle il suo protagonista come a mostrare una certa riverenza nei confronti di un uomo,una volta eroe mediatico,ora caricatura sfatta e decadente,delineando così un ritratto molto concreto e credibile.Trova in Rourke un protagonista eccezionale,capace di sorreggere con disperata malinconia la pellicola quasi in solitaria,memore del suo passato molto simile a quello di Randy.Da non dimenticare la figura di Patt/Cassidy,ballerina di lap dance,figura per nulla secondaria,con parecchie similutidini esistenziali all’ex wrestler.Marisa Tomei le dà il volto ed un conturbante corpo,mostrando ancora una volta qualità interpretative ben oltre la media.
Nessuna scorciatoia lacrimevole per il gran finale,il commiato attende l'antieroe,ma ciò non importa.Solo la folla,la sua gente,che lo acclama ed esalta è rilevante,lui non si sottrae al dovere,è ora di tornare a casa e ringraziare chi non lo ha mai abbandonato.
pat3  30/06/2009 16:25:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
wow, che commento! ti ha colpito di brutto....
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  30/06/2009 17:27:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si Pat,mi è piaciuto molto...