Blutarski 9 / 10 10/11/2012 19:57:08 » Rispondi Visto tempo fa ho lasciato per un pezzo il commento in stand-by. Questo film di Aronfsky è a mio modesto parere superiore al Cigno Nero, è un film che per sincerità sia nella sceneggiatura che in una regia strepitosa con dei primi piani fantastici e toccanti di un corpo straziato dalle ferite, di un volto gentile e gonfio per gli antidolorifici, ci regala momenti di sincerità unici nel panorama filmico degli ultimi anni, forse solo Christian Bale in The Fighter ci si può avvicinare. Quella di Aronofsky è una parabola impietosa di un universo legato all'entertainment che in realtà appare tremendamente drammatico e degradante, carne da macello che si offre al pubblico in delirio per pochi spiccioli, Randy "The Ram" Robinson non può fare a meno di salire sul ring, la sua è una forma di cannibalismo emotivo, immolando tutti gli affetti di una vita veri o potenziali in nome di pubblico anche piccolo di persone che urlano il suo nome d'arte. Il film di Aronofsky è anche una degradante rappresentazione allo stile di vita della classe media e povera americana appiattita nella monotonia di lavori ripetitivi e privi di gratificazione, un grigiore che fa venire la voglia di urlare e scappare via; uno sguardo sbuffante e impotente di fronte ai drammi sociali e umani delle periferie, di chi si sente realizzato solo intrattenendo il pubblico deve mettere in mostra non tanto il proprio corpo, quanto piuttosto le proprie ferite.
Biopic davvero emozionante forse esagererò con il voto ma mi ha trasmesso molto.