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AUSTRALIA regia di Baz Luhrmann

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     4½ / 10  20/01/2009 19:46:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una vera e propria pietra miliare nella storia del cinema più falso, preconfezionato, precotto e retorico di sempre... trionfo del tronfio e del melò da anabolizzanti, aderente alle velleità classiche per le masse (con aggiunta di steroidi per cui dovrebbero accusare come minimo Luhrmann di doparsi).
Se il regista è un genio del marketing, bisogna ammettere che cattura almeno un paio di sequenze dignitose, come quella della mandria che attraversa i deserti australiani (pure l'attacco bellico dei giapponesi non è male).
Un pò poco, giusto per soddisfare i romanticoni del cinema "come una volta" come se i tempi di "Casablanca" (che è un'altra cosa beninteso) non fossero mai passati.
In compenso, davanti agli occhi di un'algida Kidman e ai muscoli del pessimo Jackman stendiamo un velo pietoso anche sul modo di raccontare gli aborigeni, che vorrebbe essere mistico ed epico allo stesso tempo ed è solo mistificatorio (l'incontro/scontro tra due culture diverse con le differenze che ipocritamente, se ci pensate, sono destinate e restare).
Del disastroso cast, a parte un cameo del redivivo Bryan Brown, salverei giusto l'immenso David Gulpilil, che esprime - negli sguardi - l'orgoglio della sua razza e, ovviamente, il suo carisma d'attore.
Alla Kidman, emozionante come un surgelato, auguro un ruolo da tossica ninfomane diretta da un regista indipendente finlandese, chissà che riacquisti la spontaneità perduta.
A Luhrmann non auguro niente: già mi era sembrato un bluff (comunque divertente) "Moulin Rouge", figuriamoci attraversare il cinema della finzione per spiegare il colonialismo senza Kipling (sempre se esista qualcuno che legge ancora kipling)
ferro84  23/01/2009 01:59:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
, davanti agli occhi di un'algida Kidman e ai muscoli del pessimo Jackman stendiamo un velo pietoso anche sul modo di raccontare gli aborigeni, che vorrebbe essere mistico ed epico allo stesso tempo ed è solo mistificatorio (l'incontro/scontro tra due culture diverse con le differenze che ipocritamente, se ci pensate, sono destinate e restare)"

Quoto in pieno, ma ti ricordi Balla coi Lupi che pure è arte a confronto, però anche li c'è questo buonismo ipocrita dove Kostner si innamora dell'unica indiana bianca!!!!

E' una cosa che mi indispettisce, alla fine diventa quasi per paradosso una marchetta razzista.

viagem  23/01/2009 17:41:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando stronchi i film di brutto sei fantastico!