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POULTRYGEIST: NIGHT OF THE CHICKEN DEAD regia di Lloyd Kaufman

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  27/03/2013 14:47:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
All'interno di un fast-food che serve esclusivamente piatti a base di pollo succede il finimondo, l'edificio è stato realizzato su un vecchio cimitero indiano e come non bastasse i simpatici pennuti non hanno più intenzione di farsi mettere nella friggitrice.
Nasce così una tacita alleanza tra maledizioni pellerossa e vendette avicole per la creazione di un originalissimo zombie-chicken affamato di carne umana, praticamente una ributtante fusione uomo e pollo.
Il nerd Arbie e l'incantevole Wendy fanno da trait d'union con la loro travagliata storia d'amore agli eccessi che Lloyd Kaufman scaraventa sullo schermo. Il patron della Troma, già regista di alcuni cult come "The Toxic Avenger" e qui impegnato anche nella parte dell'alter ego invecchiato del protagonista, si scatena dopo una parte iniziale non proprio trascinante. Ciò a causa dei numerosi stacchetti musicali che rallentano il ritmo nonostante la casereccia cura con cui vengono articolate le briose coreografie.
Kaufman lascia definitivamente i freni a partire dalla trionfale entrata in scena dell'ingombrante Jared che angustiato da problemi intestinali ridipinge ex novo il bagno del fast food, da quel punto in poi è un susseguirsi di scenette disgustosamente geniali, al solito intrise di una comicità volgare e senza ritegno alcuno, spesso fomentate da una critica brillante nei confronti dello strapotere delle multinazionali e in sberleffo all'ottusità dell'americano medio.
Si sprecano le battutacce fondate su stereotipi riguardanti razze, gusti sessuali e religioni, incarnati da una serie di personaggi splendidamente sopra le righe e interpreti di scene in cui trivialità d'ogni specie e parentesi più o meno eloquenti di natura sessuale dominano lo schermo. Anche se poi la parte del leone la fanno le scene splatter, incredibilmente fantasiose e rigorosamente no limits.
La confezione è buona, make-up e effetti speciali artigianali sono di livello più che accettabile, mentre violenza e scene ripugnanti sono proposte attraverso un filtro demenziale che le rende molto più tollerabili.
Chicca imperdibile; ovviamente per gli estimatori del cinema trash targato Troma.