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CHARLOT RIENTRA TARDI regia di Charles Chaplin

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amterme63     8 / 10  03/10/2008 08:29:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo un paio di cortometraggi minori (fra cui The Vagabond, Il Vagabondo, ripresa melodrammatica del meglio riuscito The Tramp, Charlot vagabondo) nel 1916, Chaplin gira il suo capolavoro di arte pantomimica: One a.m. (Charlot rientra tardi). E' la storia di un ricco signore ubriaco che cerca di entrare in casa propria e andare a letto. Sembra una cosa così semplice e normale, ma per uno che non dispone della piena padronanza delle proprie facoltà diventa un incubo. Intanto non riesce nemmeno a trovare la maniglia per uscire dal taxi che lo ha portato a casa, e si aggroviglia nello sportello. Questo per rendere l'idea delle assurde situazioni in cui si viene a trovare. Come al solito non trova la chiave e entra in casa dalla finestra, inciampando nel vaso dei pesciolini.
Come cambia la propria casa se solo la vediamo con occhi diversi! Tutti quegli animali impagliati per il ricco ubriaco sono delle presenze inquietanti. Non fa altro che scivolare, inciampare e cadere nel sovraccarico di ornamenti, soprammobili, tappeti, statue; tutti oggetti di gusto piuttosto pacchiano. Ci si mette poi il tavolo girevole e solo prendersi un bicchierino di brandy diventa un faticosissimo inseguimento. Figurarsi che diventa addirittura impossibile salire le scale a causa del tappeto troppo morbido. Si deve ingegnare ad andare al piano superiore arrampicandosi sull'attaccapanni. Una volta su, c'è da superare l'ostacolo di una pendola veramente micidiale che impedisce l'accesso alla camera da letto. Chaplin prende dei veri e propri uppercut dalla pendola, eppure non si fa mai male (come pure dopo i vari ruzzoloni precedenti) e riprende indefesso nel suo scopo. In camera trova il classico letto a scomparsa manovrato da bottoni e veramente sembra che il letto faccia apposta per rendergli impossibile il riposo. Dormire diventa una lotta. Va a finire che si arrangia nella vasca da bagno, senza però prima avere preso accidentalmente una bella doccia fredda!

Sono trenta minuti di solo Chaplin al suo massimo nell'arte recitativa ed espressiva. Addirittura si accorge lui stesso di essere molto bravo, tanto che in un'inquadratura guarda direttamente la cinepresa con un sorrisetto ammiccante senza però smettere mai il ruolo di ubriaco. Oltre che un capolavoro di tecnica mimica e comica, rappresenta una satira dei ricchi, vittime del loro stesso lusso.