Compagneros 9 / 10 23/01/2010 12:20:39 » Rispondi Sergio Citti è senza dubbio uno dei registi italiani più sottovalutati, forse il più sottovalutato. Eccellente quest'opera realizzata con la collaborazione di Pasolini. Un film che merita senz'altro una visione e che dovrebbe essere riscoperto e adeguatamente rivalutato.
«Potevo raccontare a voce, ma non con la macchina da presa, così ho deciso di annullare la tecnica, di escludere idealmente la macchina e qualunque altro effetto derivato dalla tecnica. Perché, ancora adesso, quando si dice «motore» e senti il rumore della macchina da presa, io capisco che a quel punto è già tutto finito. Io non voglio fare dei film, ma delle pellicole. Il film è congegnato, voluto, la pellicola è immediata. Come Umberto D., uno dei film che mi ha spinto a fare il cinema. Le storie più semplici, quelle che nessuno se ne accorge, quello è il cinema, non lo spettacolo: sono i momenti in cui nemmeno ce ne accorgiamo che invece siamo vivi. Quando ho visto Umberto D. ho capito che quelle sono le storie giuste, non Via col vento, che non sono mai riuscito a vedere fino in fondo.» (Sergio Citti)
Mi ha particolarmente turbato il finale in cui il protagonista viene ammazzato a bastonare di notte sulla spiaggia di Ostia, mentre cerca di avere un rapporto sessuale. Mi ha fatto venire in mente la tragica morte di Pasolini, co-sceneggiatore di questa pellicola.