elio91 7½ / 10 07/04/2014 12:48:10 » Rispondi Fiaba sottoproletaria scritta da PPP e diretta dall'esordiente Sergio Citti, uno degli irregolari più ingiustamente bistrattati del nostro cinema, proteso alla riscoperta dei Fulci ma ignaro di personaggi ben più meritevoli. Citti fu massacrato dalla stampa dell'epoca, snob ed elitaria, che non perdonò ad un abitante delle borgate romane di darsi al cinema: tanto che lo stesso Pasolini dovette intervenire con un articolo a difenderlo a spada tratta. Ora, Ostia di certo ha dei difetti e Pasolini è ostico come sceneggiatore così come regista: non l'ho mai amato cinematograficamente, Salò e Teorema esclusi. Citti sembra un regista più capace, più esperto, riesce a cogliere atmosfere quasi metafisiche che starebbero bene nel cinema di Jodorowsky. La parte più complessa, manco a dirlo, è il simbolismo della sceneggiatura pasoliniana: da decodificare. Forse troppo. Grandioso Franco Citti, un altro interprete bistrattato e fratello di Sergio. Esordio che avrebbe meritato ben altra fama, come il suo regista.