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SYNECDOCHE, NEW YORK regia di Charlie Kaufman

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Light-Alex     9 / 10  06/07/2014 13:25:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che arriva a tutti perché parla del viaggio della vita che ognuno di noi compie. Lo fa con un arzigogolato parallelismo tra il teatro e la vita, tra la fantasia e la realtà, tra l'immaginazione e la concretezza. Il tempo, lo spazio, il concatenarsi di causa ed effetti, i ruoli tra attori e personaggi reali si mescolano in un continuo surreale veramente originale e complesso.
Viene messo in scena un metateatro (o forse un metacinema potremmo dire).
C'è sicuramente una finezza di linguaggio e di immagini che rendono il film molto raffinato, oltre che questa storia onirica che rapisce lentamente. Ma c'è anche una forte comunicazione con lo spettatore: il film arriva, ed è questa la nota più importante.
Mettiamoci inoltre un Seymour Hoffman strepitoso.
Parte lentamente ma va in crescendo e finisce col botto. Da vedere e rivedere per apprezzare meglio e capire in ogni sua articolata parte. E si finirà comunque per non capire razionalmente tutto: è un film fatto di sensazioni, di personaggi ed azioni che non hanno un realistico significato, o che al contrario ne hanno molteplici, e ognuno ce ne può leggere una diversa. Non penso che questo lavoro abbia un unico canale per essere interpretato. Un film del genere è inutile cercare di capirlo con la coerenza: si va avanti di suggestioni.
alex real  22/07/2014 21:45:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
METATEATRO...METACINEMA...METACOMMENTO
oh dae-soo  06/07/2014 18:35:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento semplicemente perfetto, complimenti.
Light-Alex  06/07/2014 22:59:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio oh dae-soo !