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REVOLUTIONARY ROAD regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  04/02/2009 22:02:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ero ripromesso di contenere gli entusiasmi davanti alle due ore (non tutte vibranti, con qualche forzatura di troppo, un che di vagamente edulcorato in un contesto che non lo è affatto) del nuovo film di Mendes, autore che è ancora difficile identificare per la sua "sincerità" (v. l'esordio vibrante ma studiato a tavolino di A. Beauty ma anche un film furbetto come "Era mio padre", il discreto "Jarhead" etc.).
Credo che l'ottimo risultato sia dovuto tanto a Mendes, magistrale regista di attori (la Winslet è a dir poco stre-pi-to-sa!!!) quanto a un referente letterario come Richard Yates, bravissimo a frantumare i sogni mettendo in mostra quello che i sogni non dicono ("Non siamo mai stati speciali, o destinati a vivere tutto ciò").
"Revutionary road" è un film da vedere "oltre", per non rischiare - come temo faranno molti - di confonderlo nella massa dei melodrammi furbetti americani: tutt'altro.
Il pathos è immenso, come le frustazioni di April davanti al suo primo fallimento (come attrice) o magari all'illusione che la mediocrità del consorte fosse una maschera dove celare chissà quali misteriosi talenti...
Il non-luogo, oasi perfetta e di perfetta gratitudine (ipocrisia) dell'estabilishment americano, meschino rifugio provinciale di benessere e falsità, finisce per tradire ogni possibile legame con l'American Dream (ops Beauty) arrivando a sognare, con un pò di sconcerto, il glamour europeo.
Se Mendes avesse evitato certi momenti tirati per le lunghe o certi eccessi nei dialoghi (comunque meravigliosi) sarebbe stato meglio, ma è di sicuro il suo miglior film in assoluto.
Non solo la Winslet ci regala un'interpretazione sublime ("Non posso partire, non posso restare, non servo a niente e a nessuno": ti viene voglia di baciarla una donna che parla così...) ma che dire dei comprimari? La Bates è perfetta nel ruolo della proprietaria-vicina impicciona e un pò bigotta, e memorabile l'attore che impersona il figlio "svitato" ("molte persone sono coscienti del vuoto ma... ci vuole un gran fegato per vedere la disperazione").
E ci vuole, aggiungo io, un bel coraggio per descrivere impetuosamente l'aborto di April in un film destinato (a sentire i trailer) alle grandi masse.
Spiacente per gli aficionados di "Titanic", ma qui non c'è (più) spazio per il sentimentalismo e perlomeno ci siamo risparmiati Celine Dion... qui si affonda in un climax quasi Faulkneriano, in una versione appena più moderna di Tennessee Williams, o nel dramma corale à la Eugenie O'Neill.
Non è poco fare cinema anticonvenzionale con i mezzi più convenzionali, caro Mendes, di questi tempi
rappayuz  26/02/2009 09:23:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Kowalsky anche se mi sono iscritto da poco, leggo sempre le tue recensioni su un film prima di andarlo a vedere, perchè di solito ci azzecchi sempre e le tue critiche sono sapienti e mirate. Però Questa volta non concordo al voto che dai. Infatti questo film l'ho trovato piatto. A me sembra il seguito di Titanic, solo che la banalità sentimentale proposto sulla nave alla deriva è traslata su opposti sentimenti in una casa ancorata in un paesino di provincia. Invece di amore si parla di odio, nave/casa, figli/amore romantico senza certezza.
Diciamo che i temi trattati da Titanic e R.Road hanno la stessa matrice fisiologica. e anche la matrice è la stessa: banalità.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  04/02/2009 22:14:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento, concordo in tutto, dai riferimenti letterari all'apprezzamento per la Winslet, splendida.
VincentVega1  05/02/2009 12:56:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh finora mi sembra che io sia stato l'unico a cascarci allora. le forzature che anche tu hai visto per me sono state veramente eccessive e a caldo, dopo aver visto il film, mi hanno fatto veramente arrabbiare.

niente da dire su tutto il resto, dal cast alla regia quasi perfetta, ma quei piccoli espedienti per rendere la storia un tantinello più edulcorata proprio non li ho mandati giù.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  09/02/2009 21:28:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse non hai torto... del resto la critica in generale ha espresso elogi per la direzione degli attori ma riserve sull'adattamento... a sentire molti, se il film è "AMARO" avrebbe dovuto essere "ANGOSCIANTE", e non limitarsi alle crisi di coppia di una coppia da star-system... è proprio vero, ma Mendes è pur sempre un cineasta di massa e qualche volta deve amnistiare il suo pubblico... comunque se lo rivedessi forse la mia valutazione conterebbe qualche perplessità in più... in ogni caso, recitazione egregia secondo me
arturo  04/02/2009 22:11:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento intelligente, colto, esauriente. Complimenti. Condivido in pieno, con una nota di merito ulteriore per il romanzo da cui è tratto il film, a mio parere uno fra i dieci più belli di tutta la letteratura americana.
strange_river  07/02/2009 17:22:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie per il commento.
Personalmente temo sempre i film tratti da romanzi, soprattutto se dolorosi come questo, ma se ne sei stato convinto tu...