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CIMITERO VIVENTE regia di Mary Lambert

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  23/11/2015 11:20:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Raro caso di romanzo firmato Stephen King traslato sul grande schermo in maniera più che dignitosa. Mary Lambert riesce dove tanti altri hanno fallito miseramente, questo perchè pur dovendo asciugare molte delle vicende presentate nello scritto riesce a delineare un prezioso spessore psicologico dei personaggi (noto punto di forza dei lavori di King), e soprattutto a dare una lettura sufficientemente intensa riguardo l'incapacità di elaborare il lutto, in questo caso il più doloroso in cui si possa incorrere.
Da qui la "giustificazione" di non arrendersi a quel destino infame -perfettamente immortalato nell'ansiogena scena dell'incidente- con il pacioso Jude che da vicino esemplare si tramuta nella fonte dei guai della famiglia Creed. L'anziano personaggio incarna il primo contrasto di un film che di attriti vive: si riesce ad unire l'amore assoluto con il terrore, l'epilogo in questo senso è splendidamente centrato, con un contrasto emotivo di rara potenza portato in superficie tramite una mirabile escalation drammaturgica.
La sceneggiatura si mantiene su buoni livelli, la tensione non manca anche se alcune scene perdono di intensità rispetto al libro.
La rilettura del tema zombesco è decisamente efficace. Pura essenza horror, trovata solo in apparenza semplice ma ben più geniale di quel che si possa pensare.
Ovviamente non mancano passaggi deboli, le scene con Pascow ad esempio appaiono molto squilibrate rispetto al nucleo tragico del film, di gran lunga migliori, seppur centellinate, quelle con protagonista la sorella malata di Rachel.
"Cimitero vivente" è ammirevole esempio di horror capace di inquietare sfruttando elementi basici, in grado di distorcere in maniera morbosa spaccati idilliaci tramutati in tane per gli incubi più neri.
Colonna sonora affidata ai Ramones, semplicemente indimenticabile.