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NON APRITE QUELLA PORTA (1974) regia di Tobe Hooper

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Niko.g     7½ / 10  06/06/2021 11:43:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Meritate e comprensibili le censure che il film ebbe all'epoca. Siamo infatti di fronte ad uno stile quasi documentaristico, strettamente legato alla realtà, dove non è il ribrezzo o il disgusto a prevaricare nelle emozioni dello spettatore, bensì il terrore e lo sgomento per ciò che sta accadendo.

Già dal dettagliato titolo originale dell'opera ("Il massacro texano della sega elettrica"), si capisce che non è con l'orrore soprannaturale che abbiamo a che fare, ma con qualcosa di molto più vicino a noi e che quindi può essere molto più scioccante per determinate categorie di spettatori.

Nell'America dove la cultura hippie si era fatta promotrice di una visione pseudo pacifica e non violenta, cominciano ad emergere degenerazioni e settarismi che danno vita ad associazioni criminali in cui spicca la "famiglia" Manson e assassini seriali che uccidono senza moventi razionali, spinti dal vuoto e dalla disperazione che quella subcultura aveva riversato su di loro.

I movimenti scoordinati e incontrollati di uno psicopatico serial killer è quanto di più terrificante ci possa essere e il regista pone il focus proprio su questo (anzi ci chiude addirittura il film). Tuttavia lo splatter è ridotto all'osso (che bella battuta) e dunque l'orrore inteso come ribrezzo e ripugnanza non trova qui residenza.

Saltano struttura e tempi di azione perché non è di un film inteso in senso classico che stiamo parlando, ma di qualcosa di diverso, che non ha schemi precostituiti (di nuovo vedere il finale). Punto debole o punto di forza? Né l'uno, né l'altro o forse, un po' dell'uno e un po' dell'altro. Di sicuro la totale imprevedibilità e le inquadrature sorprendenti di Hooper, colpiscono ancora oggi.

Finale totalmente fuori di testa, fotografato come un piccolo capolavoro a sé stante.