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NON APRITE QUELLA PORTA - PARTE II regia di Tobe Hooper

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  13/01/2016 10:56:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E il buon Tobe, tornando sul luogo del delitto, la buttò sul ridere. Dopo 13 anni le gesta della iperdisfunzionale famiglia Sawyer continuano, ma questa volta il tono è più scanzonato, intriso da una comicità nera che ha il gran merito di non togliere comunque nulla a livello di inquietudine, ma di offrire un quadro grottesco assolutamente convincente.
I Sawyer restano dei pazzoidi cannibali, semmai vengono tramutati in figure sanguinarie e sbraitanti, quasi fossero clown di un circo macabro che ha sede in un dedalo sotterraneo adibito a mattatoio. Scenografie ottime – con parecchio sangue e frattaglie annesse- e caratteri intriganti: ecco servita la formula vincente di questo secondo capitolo. Resta qualche dubbio giusto per il Leatherface innamorato, fuso per la bella survival girl di turno. La mancanza di Gunnar Hansen – sostituito da Bill Johnson- si fa sentire, mentre Jim Siedow (Drayton, il Cuoco) e Bill Moseley (Chop-Top) invece entrano alla perfezione nel ruolo, dando vita a personaggi squilibrati ed eccessivi, in perfetta linea con le ambizioni del regista.
Il messaggio poi ancora una volta è meno semplicistico di quanto si pensi; la presa in giro del sacro valore famigliare è evidente, più volte sottolineato con intelligenza, mediante palese attacco nei confronti della politica reaganiana dell'epoca.
Pochi applausi invece per lo sbirro interpretato da Dennis Hopper, infilato in un ruolo davvero eccessivo anche per un contesto estremo come questo. Le sue apparizioni sono complessivamente insulse e poco incisive, oltre che deleterie in quanto denotano falle ed incongruenze in sede di sceneggiatura. Tuttavia siamo in presenza di un buon sequel, ben recitato e dotato di una dose di violenza superiore al primo capitolo.
Indimenticabile la locandina parodica di "Breakfast club".