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SI PUO' FARE regia di Giulio Manfredonia

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Blutarski     9 / 10  12/04/2009 14:37:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si può fare è una vivace e sincera commedia con Claudio Bisio nei panni di Nello, un sindacalista che viene messo a capo di una cooperativa di matti. Queste sono le premesse di una pellicola effervescente che di certo si distingue nel mare di inutilità del cinema nostrano, e che forse può anche avere un discreta risonanza all'estero. Nello è uno strano individuo, un socialista molto diverso dagli altri, che sbatte contro l'oltranzismo intellettuale del comunismo di quegli anni. Inguarible ottimista e convinto progressista, egli è come uno straniero in casa propria, parla di necessità di aprirsi al ''mercato'' alle riunioni sindacali operaie, della necessità di svecchiare le rigide concezioni ideologiche comuniste, pena l'indebolimento del movimento politico (in quegli anni fortissimo) e di conseguenza dei lavoratori.
Egli nel suo piccolo, fa proprie le parole di Berlinguer e le sue idee di rinnovamento, anzi sembra quasi esserne un'incarnazione. La sua educazione e crescita intellettuale gli permettono di vedere nell'anello più debole della società un punto di forza impensabile sulla base dei capisaldi del socialismo come la cooperazione, e sebbene non sappia nulla di psichiatria e di nuove tecniche mediche, col suo approccio e i suoi modi di fare ottiene risultati sorprendenti e dimostra che la terapia migliore per gli schizofrenici è la partecipazione.
L'ironia è comunque il sale di questa commedia che le impedisce di prendere pericolosi svarioni eccessivamente drammatici, trattando l'argomento con relativa leggerezza e mantenendo il film su binari comici.
Il cast a parte Bisio che merita una menzione speciale, è il risultato di una fruttuosa e collaudata collaborazione tra attori non famosissimi ma bravi (Battiston per esempio per me è bravissimo) e il grande affiatamento è certamente una componente essenziale per la riuscita del film.

Il Presidente è semplicemente un mito.