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VALZER CON BASHIR regia di Ari Folman

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  15/01/2009 14:23:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"In tutti noi c'è un meccanismo che ci impedisce di andare dove non vogliamo, di avventurarci in quelle cose dure che in fondo ci spaventano. Ecco, la memoria non ci spinge mai oltre questo confine" (cit.)


Meraviglioso, ma più che un incrocio tra Waking Life e Full Metal Jacket direi un'excursus tra Waking Life e l'incoscienza empatica di certi momenti di Apocalypse now.
Certamente non un film per tutti e di facile lettura, magari discutibile sulla sua teorizzazione ideologica e sul suo modo di dare forma (censoria?) alle responsabilità personali e ai sensi di colpa (lo ribadisco, mi sembra che il popolo israeliano fatichi poco a neutralizzare le proprie colpe).
Una sorta di graphic novel autobiografica adattata per il grande schermo che ancora una volta sottolinea quanto proprio nell'arte meno velleitaria e più sottovalutata si eserciti un ascendente morale che il cinema "normale" sembra in grado di non possedere.
Al di là della sua magnificenza tecnica (fra l'altro notevole) s'imprime nella memoria come una spietata metafora sulla grottesca deriva della guerra, sulla sua illogica brutalità.
Mette addosso una forte rabbia, lascia sgomenti. Una denuncia rigorosa che non provoca labili o patetiche emozioni, ma un lucido (questo sì) senso di vuoto, di smarrimento, di impotenza.
Come il mare (quello che in sogno rappresenta la paura) attraversato da un soldato superstite in una sequenza che unisce Freud a Magritte (nientemeno).
Ma c'è di più: vincolato da uno spirito anarchico senza tempo (si ascolti la favolosa "Love song" dei P.i.l per comprendere il cambio culturale e musicale rispetto ai fasti flower power dei tempi del Vietnam) ma proprio per questo necessario, finisce, davanti a un'epilogo spaventoso e perfetto, con la rappresentazione nuda e cruda della realtà.
Non c'è solo Sabra e Chatila: è l'Indelebile che suggerisce che se "la memoria è qualcosa di dinamico, di vivo" è attraverso le vittime civili che la uccide per sempre.
Segno di (in)coscienza, come sempre.
Gatsu  15/01/2009 14:39:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi hai invogliato, corro a vederlo.