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PENSIONE PAURA regia di Francesco Barilli

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4½ / 10  11/03/2011 11:17:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A dispetto del titolo non ci troviamo dinnanzi a un horror o un giallo,"Pensione paura" sfugge a qualsiasi etichetta risultando come una miscela mal calibrata di tanti generi.La pellicola,ambientata sul finire della Seconda Guerra Mondiale,si trascina stancamente fissandosi sulle angherie subite dall'adolescente Rosa da parte della debosciata clientela dell'albergo che dirige in solitudine dopo la misteriosa morte della madre.Con un padre al fronte,unica speranza di rivalsa e l'amante della madre rinchiuso in soffitta in quanto traditore,si trova ad essere indifesa vittima e oggetto delle attenzioni morbose di personaggi sgradevoli,tra cui è facilmente riconoscibile un Luc Merenda dal baffetto sparviero.
Regia attenta,una Leonora Fani che aderisce bene alla drammaticità degli avvenimenti e alcune sequenze che ricordano i primi lavori di Argento per scelta dei colori e senso di angoscia,sono gli unici fattori degni di lode di questo pasticcio,sceneggiato tra gli altri anche dalla nota scrittrice Barbara Alberti.
La trama soffre una confusione d'intenti palese,risultando farraginosa e spesso lenta in modo esasperante,inoltre sembra che Barilli,tanto quanto i suoi pervertiti personaggi,si accanisca sulla malcapitata Rosa,vertendo con troppa insistenza sulla tragica condizione in cui si trova intrappolata la ragazza e tanto per mostrare una chiappa o una tetta in più si dimentica di dare spessore ai personaggi e un senso maggiormente ordinato ad una storia che arranca mostruosamente.
Dialoghi mediocri ed un finale assurdo,veramente ai limiti dell'idiozia ,completano il disastro.