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MESHES OF THE AFTERNOON regia di Maya Deren

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JOKER1926     7½ / 10  18/03/2014 01:59:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Negli angoli dell'originalità e dell'audacia, cioè quella cristallizzata su pellicola, compare un nome, Maya Deren. "Meshes of the afternoon" è il suo primo lavoro, parliamo di un cortometraggio.
A saltare subito all'occhio di chi osserva è la curiosa impostazione del film che si destreggia in ambiti sicuramente poco addomesticabili, insomma di difficile lettura. Ma il fascino sale inesorabilmente.
"Meshes of the afternoon" confonde e fonde, insieme, una presunta realtà e il sogno; questo ultimo identificabile anche nelle concezione di un limbo personale (prima della morte).

Gli episodi quindi si snocciolano immediatamente in fattispecie temporali e spaziali non definite, troppo grandi e complesse da razionalizzare fino in fondo, fino ad una esauriente praticità.
Icone ed oggetti vanno a regolare i tempi dell'azione; il surrealismo di Maya Deren è allegato ad un simbolismo che gode di personalismi ermetici e potenti. "Meshes of the afternoon" assume anche i connotati dell'inquietudine attraverso l'icona "specchiata" che potrebbe rappresentare più cose, fra il narcisismo (desiderio) e la paura (la morte). Altre icone, come quella maschile, il fatidico sogno che sopraggiunge in una favola ormai conclusa, chiusura drammatica.

Al servizio di una storia meravigliosamente astrusa un grande lavoro del sonoro che trasmette a grosse gittate un senso di curioso spavento; i sogni si sganciano in direzioni infinite, le situazioni si accavallano e sballano ogni idea di raziocinio. Da queste idee insomma nascono poi altri film di altre regie, David Lynch articolerà su lungometraggi tali dinamiche.