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71 FRAMMENTI DI UNA CRONOLOGIA DEL CASO regia di Michael Haneke

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DarkRareMirko     8 / 10  22/10/2008 20:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terza ed ultima parte della trilogia della glaciazione di Haneke, ed a mio avviso la migliore.

Gli attori sono bravi, la sceneggiatura e la regia (regia intesa sempre Haneke style, però, ossia "fredda e distaccata", come direbbe Travis Bickle nel capolavoro Taxi Driver[ed ecco che risalta fuori Scorsese, oh!]) ottime come al solito, e la vicenda interessante.

Questa volta non è la borghesia ad essere presa di mira dal regista, e nemmeno propriamente la violenza di per sè, ma bensì il potere mediatico della televisone (e in particolar modo il suo potere distorcente riguardante l'informazione) e, secondo me, un certo modo di fare televisione.

Per più di tre quarti della durata del film assistiamo a tante diverse storie di persone, che vanno dal vecchio al bambino passando per il lavoratore (eppure, a differenza di altri film di Haneke, primo fra tutti forse Benny's Video, qui non c'è nessuna ombra di noia), fino ad arrivare al momento clou della vicenda; un giovane per motivi futili spara ed ammazza svariate persone in una banca e poi si suicida egli stesso.

Il tutto, nell'incisivo finale assume un perchè (almeno per il senso del film); in sostanza la notizia della strage viene fornita dai telegiornali in modo normalissimo, empaticamente, per non dire velocemente, tra una notizia e l'altra, passando da un dramma infinito come quello che può essere una strage, per poi giungere in un batter d'occhio alle informazioni relative all'ultimo concerto di Michael Jackson.

Mediate gente, meditate.
Consigliato.

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