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MOSQUITOMAN - UNA NUOVA RAZZA DI PREDATORI regia di Tibor Takács

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Invia una mail all'autore del commento giovanni79     6 / 10  31/12/2008 07:17:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Nu Image, celebre casa produttiva di pellicole cinematografiche, televisive e direct to video, è tornata all’attacco e dopo averci “incantato” con pellicole di qualità medio-bassa distribuite nelle nostre videoteche tutte in tempi piuttosto recenti, ci propina la sua ultimissima fatica, “Mosquitoman”.
Ma in realtà “Mosquitoman” (conosciuto anche con il titolo “Mansquito”) è solamente l’ultima opera approdata sul nostro mercato (e con consistente ritardo) di quel pacchetto di film che la Nu Image ha prodotto tra il 2004 e il 2005, un pacchetto di film che comprendeva titoli quali “Snakeman”, “Sharkman”, “Skeletonman” e “Metamorphosis”.
Così, dopo aver ammirato le maestose divinità serpenti, i ferocissimi uomini-squalo e i viscidi parassiti pronti ad annidarsi all’interno del bestiame, è la volta di offrire la scena ad una svolazzante creatura metà uomo e metà zanzara, una creatura sanguinaria che può essere tranquillamente ed ironicamente considerata come l’evoluzione della temutissima zanzara tigre.
Ancora una volta quello che la Nu Image ci propone è un innocuo teatrino di poche pretese che non si prefigge alcun obiettivo fuorché quello di intrattenere lo spettatore davanti la tv per una novantina di minuti circa. Un prodotto, dunque, non troppo differente nelle intenzioni da tutte le precedenti produzioni firmate dalla stessa casa di produzione. Eppure, nonostante gli evidenti limiti presenti durante l’intero minutaggio, “Mosquitoman” riesce a risultare un prodotto altamente godibile e capace di distinguersi notevolmente da tutti i suoi “colleghi”.
Quello che si ha tra le mani è un onesto b-movie, un film realizzato con pochi mezzi, una manciata di idee poco originali e persino ricco di sequenze un po’ “sciocchine”; fatto sta, però, che riesce comunque a convincere ed affascinare lo spettatore che, lasciandosi trasportare dall’ingenuità che sta alla base del progetto, tenderà a sorvolare sui difetti (che ci sono) per notare ed apprezzare i molteplici lati positivi.Insomma, alla base di questo “Mosquitoman” ci sono poche pretese, poche idee originali ma molti elementi che sapranno fare la gioia di quello spettatore che si appresta a vedere un film solo per passare serenamente un ora e mezza della sua vita.