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GRAN TORINO regia di Clint Eastwood

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VincentVega1     8 / 10  01/02/2009 14:53:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' scontato dall'inizio alla fine, è retorico, è stilizzato, ma è anche fottutamente sincero. Ennesimo bel film di Eastwood, uno dei registi più continui nel panorama internazionale, e questa volta, forse per l'ultima volta, anche attore.
Lo definirei "un pugno nello stomaco", ma di quelli bene assestati, che nemmeno una pugilessa come Maggie Fitzgerald riuscirebbe a sferrare.
La storia di un vecchio burbero, con il cervello lobotomizzato dalla guerra in Corea e uno spirito razzista che farebbe invidia al peggior Edward Norton sullo schermo. Egli si ritroverà come vicini una famiglia di asiatici e come da copione piano piano smusserà la sua testardaggine e diventerà il loro sanguinario angelo custode.

Un film che potrebbe benissimo essere paragonato a "Un mondo perfetto" e "Mystic river", dove si assiste a una ballata terrificante fra dolcezza e violenza, che sembrano quasi andare a braccetto. Non si scende mai a compromessi, non vuole essere una pellicola pronta ad autocompiacersi, ma è una narrazione lineare e semplice, forte della mano di Clint, qui aiutato anche dal suo volto imperturbabile.

Un finale che potrebbe ricordare quello spietato dell'unforgiven William 'Bill' Munny, ma poi prenderà tutt'altra strada.

Hai fatto ancora centro ispettore Callaghan.