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GRAN TORINO regia di Clint Eastwood

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Pierre Bezuchov     9 / 10  28/04/2009 21:56:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho sentito spesso parlare di questo film come di un film sulla tolleranza.
Non è così, secondo me. Gran torino è solo una storia: una storia triste, illusoria, commovente, bella. Non mi sembra di scorgere tolleranza nel modo in cui il vecchio kowalski imbruttisce i tre coattelli di colore, o quando minaccia apertamente la gang di cinesi che spadroneggia nel quartiere. La grandezza di questo film, secondo me, sta in come il vecchio(e coattissimo) Clint te la fa credere: vedendo il film pensiamo che, dopotutto, malgrado l'ordinaria follia del mondo in agguato là fuori, sia possibile vivere in serenità con le persone che più ci vogliono bene; salvo poi ribadire che l'oscutirà può colpire quando meno te lo aspetti e l'unica cosa che ti può salvare è l'esperienza (e la fortuna, aggiungerei io - quella bene o male c'entra sempre).
Clint è un grande come sempre, la parte del vecchio burbero gli calza a pennello e dirige le inquadrature con diligenza e precisione; memorabili gli insulti 'bonari' che kowalski sembra sputare come un distributore di caramelle, sono da segnare e poi riproporre agli amici. Capolavoro.
pier(pa)  28/04/2009 22:28:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
CAro Pierre. Altro che esperienza. Secondo me se Clint vuole insegnare una cosa è proprio che l'esperienza è in continuo movimento, e che tutto quello che lui può aver appreso fino alla vecchiaia della sua vita può non essere ancora sufficiente; tant'è che il film si basa sull' "evoluzione" del suo personaggio,e sul cambiamento di prospettiva di quest'ultimo.

ciao

Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  28/04/2009 22:34:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
... e come recentemente ha detto : Non si è mai troppo vecchi per imparare/cambiare.