GianniArshavin 8½ / 10 16/07/2014 13:27:11 » Rispondi Clint Eastwood è uno dei pochi autori capaci , oltre ad un continuo rinnovamento nonostante una carriera lunghissima , a saper trattare in maniera delicata e poetica storie che in mano ad altri registi diventerebbero retoriche e didascaliche. Con "Gran Torino" succede proprio questo , una trama potenzialmente lacrimosa diventa un racconto toccante e vero , una vicenda di cambiamento , amicizia , sacrificio e vecchiaia mai banale o superficiale. Eastwood tratteggia un personaggio principale in modo sublime , un uomo solitario e scontroso che dalla vita è stato deluso e che si porta , a distanza di anni , ancora gli strascichi di una guerra sulla pelle. Questo pazzesco protagonista incomincerà a modificare il suo modo di vedere il mondo , portato avanti da una vita , grazie ad una sincera amicizia con una famiglia asiatica. La trasformazione che Walt affronterà è tratta in maniera perfetta , veritiera e realistica , evitando inutili moralismi. La storia regge bene per tutti i 120 minuti di durata , e sebbene ogni tanto il regista/attore ecceda in una divisione netta dei buoni e dei "cattivi" questo non inficia eccessivamente il risultato complessivo , visto che comunque la situazione descritta in "Gran Torino" non di discosta cosi tanto dalla realtà. Il ritmo è buono , il film non annoia mai e anche tecnicamente siamo su grandi livelli. Straordinari gli attori , a partire proprio da lui , Clint Eastwood , un autore che continua a stupire in questa sua seconda giovinezza cinematografica.