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TONY MANERO regia di Pablo Larraín

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Invia una mail all'autore del commento logical     8 / 10  24/01/2009 02:19:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un grande Alfredo Castro anima uno dei migliori film di una stagione scientificamente avara di ogni emozione. E' un film di una crudeltà esemplare: il perdurare violento della povertà inflitta cercata o voluta si unisce con la dittatura e la sopraffazione permanente.
Senza pietismo o velleità insurrezionali racconta il sadismo istituzionale sia del sogno che della sua ostinata e irriducibile realizzazione. Essere Tony Manero non è solo una mania patologica che può uccidere chi cambia pellicola, ma è anche il senso del torneo televisivo, del mondo re-per-una-notte precoprifuoco.
La vera tragedia è fuori, a un metro dalla paranoia monomaniaca del pantalone bianco a due bottoni con camicia nera stirata a specchio. Le due violenze, quella statale e quella privata, si uniscono in un racconto ipnotico che lo sguardo perennemente assente di Castro disegna perfettamente.
E' un piccolo e prezioso Taxi Driver da non perdere.