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MARE DENTRO regia di Alejandro Amenabar

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stratoZ     7 / 10  28/03/2024 13:36:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Buon film di Amenabar, che tratta un argomento delicatissimo e dal forte interesse mediatico, qui tramite la biografia di Ramón Sampedro, pescatore rimasto paralizzato dal collo in giù in seguito ad un tuffo mal riuscito e costretto a passare oltre 25 anni a letto.
L'opera si concentra sul diritto all'eutanasia per cui Ramón lotta fortemente, dalla rappresentazione teatrale, quasi del tutto ambientato nella stanza di Ramón, propone diversi dialoghi e momenti riguardanti la tematica e qualche confronto acceso tra le due parti contrapposte, quella dei contrari all'eutanasia e Ramón e altre persone a lui care sempre più a favore, a questo proposito, oltre al desiderio di Ramón, inteso come scelta individuale e di conseguenza come libertà, viene messa in evidenza l'ipocrisia e la negligenza delle istituzioni, che siano quella religiosa, come si vede nel confronto col prete gesuita, ma anche quella giuridica, come si vede nel processo, in cui, come afferma l'avvocato di Ramón, uno stato che si dichiara laico si lascia influenzare dall'irrazionalità e dai dogmi della religione, in nome di una morale dannosa e ipocrita.

Il film riesce anche a concentrarsi sulla vita privata di Ramón, sugli affetti, sul suo passato, sull'amore, regala momenti di grande intensità emotiva, come la forte empatia che si può provare nei confronti di Julia, affetta da una malattia degenerativa del sistema nervoso che la ridurrà allo stato vegetativo prima o poi, ma anche l'angoscia di Ramón, il suo sentirsi un peso nei confronti della famiglia, i ricordi strozzati, un radioso passato che non vuole far riemergere perché il futuro è troppo buio, la sua incapacità d'amare per via della condizione.
A tal proposito Amenabar regala anche qualche bella sequenza dalla valenza poetica, come il volo fuori dalla finestra, fino al mare, ma anche lo straziante finale.

Non è un film perfetto, può anche risultare leggermente fazioso - ovviamente dalla parte giusta, neanche a dirlo - e ogni tanto fa il carico di melensità, però è un lavoro molto apprezzabile, di un regista che ha trovato la maturità - in realtà era già ad alti livelli da parecchio - e con un Bardem molto bravo in una parte sofferente ma motivata, combattiva ma esausta, che non può non stare a cuore.