eraserhead 6 / 10 15/01/2009 02:31:49 » Rispondi Uhm..nonostante la cinematografia abbia già ampiamente dato, tornano in auge i canini sporgenti e i mantelli neri, in un film che senza dubbio è positivo ma senza lode. Ciò che tradisce la pellicola sono una serie di piccole cose, ma partiamo dagli aspetti positivi. Innanzitutto, il regista crea un'atmosfera senz'altro interessante, catapultando lo spettatore nel freddo polare svedese; a mio parere è questo il punto forte del film, il magnetismo che si crea attorno al luogo in cui si svolge l'azione, che personalmente ha reso il film più scorrevole di quanto avessi letto. Per il resto il film alterna scene coinvolgenti a pesanti cadute di stile. Innanzitutto,
Possibile che il bambino dovesse aspettare il consiglio illuminante della vampirella? Tralasciando la giustezza o meno della faccenda, non ci poteva arrivare da solo? E poi, doveva proprio spaccargli il cranio?
Ma il marito della donna che si tramuta in vampiro, avendo riconosciuto la ragazzina, perchè diamine se n'è tornato in casa come se nulla fosse? Possibile che non ci fosse un poliziotto che fosse uno ad indagare sulla serie infinita di efferati omicidi?
a parte l'odiosa figura dei bulli nei film (a questo punto penso di essere l'unico al mondo a non averne mai visto uno), ma la scena in cui il fratello grande quasi ammazza il biondino è quantomeno stonata..poi va bè l'arrivo trionfale della bambina era piuttosto scontato
A parte questo il film sta in piedi bene, facendo storcere il naso un paio di volte per alcune scene, di cui francamente non si sentiva troppo il bisogno..oggi ci sono un sacco di buone idee che si perdono nella realizzazione..capisco che non è facile immettere sul mercato un film che si discosti totalmente dalla media, ma qualche piccolo sforzo sarebbe accettabile..questo film sotto alcuni punti di vista lo fa, sotto altri un pò meno, risultando l'ennesima occasione sprecata (o persa)
A) Sul presunto padre (che poi il padre non è) vedi vari commenti precedenti.
B) Più che il consiglio credo che conti l'ispirazione. La vampirella rappresenta la mancanza di inibizioni e il lato violento che il ragazzino non riesce ad esprimere.
C) Su questo hai ragione, tuttavia, il film non va visto in modo troppo realistico, ma come una sorta di fiaba con lati grotteschi.
D) Nel finale hanno puntato all'effetto. Forse, in effetti, non era necessario.