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LASCIAMI ENTRARE - LET THE RIGHT ONE IN regia di Tomas Alfredson

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Riddler     7½ / 10  27/08/2010 15:33:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pregevolissima pellicola su un tema apparentemente scontato e che non ha più nulla da offrire al cinema. Dai tempi di Nosferatu di Murnau siamo arrivati ai tempi di Twilight e film successivi della stessa saga. Ciò significa che dalla visione di un vampiro terrificante, mostruoso, raggelante e indescrivibile (e direi emblematico) si arriva alla visione del vampiro "bello e dannato" dannatamente attraente per le fanciulle ma che non puo' negare la propria origine. Quest'ultimo punto è stato esplorato in modo infantile, scontato e ridicolizzante dalla Meyer, l'autrice della saga. Libri poi trasposti in film. Questa introduzione per dire che sembrava non esserci possibilità che il vampiro potesse essere diverso da quello di Murnau senza cadere nel ridicolo o nella pantomima. Perché il vampiro puo' essere terrificante, freddo e sprezzante con i propri nemici e assolutamente impulsivo. Ma puo' anche avere calore umano. Puo' anche essere rivestito di quell'umanità e di quei sentimenti, che non sono andati via del tutto. Ma anzi pulsano, esplodono nelle vene e tentano di legarsi con qualcuno. E non è solo amore. È amicizia, è fiducia, è sfidare i propri istinti ed è "entrare". Entrare in una casa, entrare in quel cerchio di umanità che sembrava essersi dissolto all'interno di un mostro, entrare e basta. Valicare il proprio limite e spingersi verso qualcuno, senza volerlo uccidere, senza volerlo usare, senza volerlo ferire, senza pedinarlo. Ma volendo amarlo.
La bambina è eccellente nel proprio ruolo, le scene sono interessanti e offre un originalissimo punto di vista su un personaggio vecchissimo. Il film lo riesuma e gli dona personalità, un istinto insaziabile ma anche caratteristiche umane e fisiche. E un corpo. Un corpo di una bambina, un'innocente, un incontrollabile essere che è annichilimento.
Divertente e appassionante, si spaccia per horror ma rivela tutt'altro. Una delicata storia d'amicizia e d'amore e personaggi particolari, abbandonati, senza speranza e morenti come una nebulosa.
L'unico difetto che mi permetto di dargli (e non da poco) è la lentezza di una buona parte delle scene. Se in alcune questo da una pregevole atmosfera e suggestione, in altre annoia e spezza eccessivamente il momento di tensione e azione. Prima delle scene finali, il film procede silenzioso e lentissimo. Forse sono proprio le scene più lente dell'intero film. E poi arriva un finale, muto ed enigmatico. Che mi ha ricordato Into The Wild. Aperto a mille interpretazione,

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Lo consiglio. Al posto di un Pattinson che manda gli ormoni a mille delle dodicenni, guardatevi Lina Leandersson che vi gelerà il sangue.