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L'OSPITE INATTESO regia di Tom McCarthy

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Bonvi     8½ / 10  30/01/2009 12:12:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il piattume di una vita al limite dell'interesse riscaldato da eventi emozionanti, a loro modo, che innescano un risveglio di Walter Vale dal torpore quotidiano della propria vita.

Coinvolgente, disarmanete e brutale (sebbene non vi siano scene di violenza) nella crudeltà della rappresentazione dell'attuazione rigorosa e quasi accecata (ed accecante) della legge contro l'immigrazione clandestina.

Una trasposizione efficace del problema legato alla dignità di qualcuno che, anche se non è un criminale, è visto come chi infrange le regole.
Regole che, dopo l'11 settembre, si sono inasprite all'inverosimile.

Nel turbinio di emozioni e di eventi, Walter scopre che, nonostante tutto, lui e Tarek NON sono affatto differenti (lo stesso nei confronti della madre di Tarek, Mouna, e della sua ragazza, Zainab

Tutti loro mentono. Chi allo Stato (Tarek e famiglia) chi a se stesso. Tutti perdono qualcosa quindi: la libertà di restare negli Stati Uniti o la propria vita quotidiana naufragata. Alcuni guadagnano anche qualcosa, come Walter (una seconda chance di vita, risvegliatosi dopo la perdita della moglie e grazie ad un lavoro noioso che non lo attrae più) o la madre di Tarek, Mouna, che trova, comunque, un compagno su cui contare, anche se per poco tempo.

Ottimo il finale perchè, giustamente, inverte i ruoli dei personaggi. All'inizio gli invadenti sono Tarek e Zainab nella vita di Walter mentre, dopo, è lo stesso Walter ad essere invadente nelle loro e soprattutto in quella di Mouna.

In quest'ottica, quindi, Walter non segue Mouna perchè, comunque, lui non fa parte della loro vita, anche se è bello pensare che, forse, un giorno lui la raggiungerà.

Ottima interpretazione di Richard Jenkins giustamente candidato agli Academy Awards come Miglior Attore Protagonista.

Bellissima performance di Hiam Abbass nel ruolo della madre di Tarek che dà un'estrema dignità ad una donna costretta a mentire a se stessa ed agli altri, pur di costruire qualcosa dalle ceneri della propria vita.


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