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LA FINESTRA SUL CORTILE regia di Alfred Hitchcock

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jack_torrence     9 / 10  17/01/2012 17:13:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ricordo qui, come ho già fatto per Psycho, le sensazioni della prima volta che vidi "La finestra sul cortile", intorno ai 15 anni. Fui deluso dal fatto che

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Soltanto l'abitudine a trame più complesse, a colpi di scena che si susseguono?
Non solo questo: "La finestra sul cortile" è un esempio, "a contrario", di quanto il cinema, da qualche decennio e sempre più esplicitamente, rifletta la persuasione a che le apparenze ingannino e le verità vadano cercate non immediatamente sotto un sottile velo superficiale (come è mostrato ne "La finestra sul cortile"), bensì sotto strati e strati di falsi indizi. Tale persuasione sarebbe paranoica nella sua essenza, se non fosse confermata dal senso comune di una realtà complessa e stratificata com'è diventata quella attuale, in cui ci si deve orientare in una selva di segni.

"La finestra sul cortile" è, da un lato, un film datato, datatissimo, per quanto ho voluto evidenziare sinora: da questo punto di vista, rappresenta una preziosissima testimonianza storica dell'America (e del mondo) in un'epoca precendente alla disillusione collettiva costituita dalle teorie del complotto fiorite sull'assassinio di Kennedy.
Dall'altro lato, "La finestra collettiva" resta una pietra miliare della storia del cinema, che non smetterà mai più di essere citato, anche inconsapevolmente, quando si toccherà un tema che costituisce l'essenza dell'arte cinematografica, costituendone l'essenza: quello della curiosità voyeristica, del piacere di farsi i fatti degli altri.
Appartiene al genio la naturalezza, la semplicità irriflessa con cui le finestre del cortile rappresentano uno schermo dentro lo schermo, suggerendo le più mefistofeliche teorie semiotiche e metacinematografiche (di cui Hitch sorriderebbe sornione, ma che, credo, non contraddirebbe).

Sotto il profilo dei contenuti, il film sta tutto dentro la finestra, nella stanza di James Stewart, nel suo (archetipico) rapporto di coppia. L'indagine, con tutto quanto sta al di là della finestra, è marginale e costituisce volutamente solo un pretesto affinché l'attenzione del pubblico (degli anni '50) potesse concentrarsi a sua volta sulla finestra costituita dallo schermo cinematografico. "La finestra sul cortile" non è un giallo: è la semplicissima metafora di un uomo che, per indole, non è animale sedentario, ma cacciatore, cui l'ironia della sorte riserva il destino di dover scendere a patti con una donna, che volente o nolente intende prendersene cura e avrà la meglio :)