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MARNIE regia di Alfred Hitchcock

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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     8½ / 10  29/03/2014 07:54:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hitchcock mi colpisce ancora con un'opera intimista,una creatura questa che volontariamente si è messa da parte senza ricercare il successo a tutti i costi.Marnie è un film che va compreso e coccolato,dall'impatto iniziale lo sappiamo già che non siamo di fronte al solito capolavoro del maestro.
Perché si procedere con un incedere lento,col mettere in scena solo due personaggi e continuare con l'analisi di queste sole due personalità(Tippi Hidren e Sean Connery),col procreare un'effetto disturbante non più con picchi in fase di composizione musicale ma con deliri visivi accennati in La Donna Che Visse Due Volte ma qui inseriti prepotentemente su schermo.

Componenti questi che fanno la differenza e non rientrano nei gusti del grande pubblico,non si naviga più in una corrente dagli affluenti commerciali.
Marnie però ha il merito di farti tenere gli occhi sbarrati per tutto il tempo,senza crolli di ritmo e senza un dialogo fuori posto.
La sceneggiatura per forza di cose doveva essere gestita da una tenace e caparbia donna che comprendesse le sfaccettature di un'essere femminile in pieno stato confusionale,insoddisfatta della propria vita e dispersa in un mondo che si è creata con la sua mente.Infatti qui il lavoro di Jay Presson Allen è inappuntabile.

Hitchcock in se prepara una sequela di riprese ravvicinate,è deciso a non togliere gli occhi di dosso dai due interpreti principali,e a fondersi nel rapporto tra Marnie e lo schietto,intelligente e abile ad entrare nelle vesti psicologiche altrui Mark Rutland che prende una piega dannatamente interessante.

Marnie è ancora una volta il frutto del genio di Hitchcock.Si rimane sempre affascinati dalle sue prove registiche in un modo o nell'altro,solo che spetta a te scovarne il perché.