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DRACULA regia di Francis Ford Coppola

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odyssey89     8 / 10  19/05/2009 16:07:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggendo alcuni dei commenti finora apposti a questo film, mi rendo conto che, secondo il mio personale e contestabilissimo punto di vista, il tema della pellicola e lo scopo del regista non sono stati affatto colti, vuoi una visione superficiale e approssimativa, vuoi che ormai Dracula è inesorabilmente condannato al genere horror e questo cliché ha sviato molti spettatori, vuoi che, quando ci si aspetta da un film molta suspance e una sceneggiatura banale da B- movie, ci si sdraia sul divano con poc corn e fidanzata sottobraccio e tra una slinguazzata e l'altra si "segue" il film. I presupposti però dovrebbero far un minimo pensare: è pur sempre il regista di Apocalypse Now e Il Padrino, ben consapevole di dover affrontare un mito di cui si è abusato tantissimo ( ben 132 sono i film che hanno per protagonista il celeberrimo conte o protagonisti del romanzo o vampiri in generale) e di cui si è già detto moltssimo, ma non tutto. E' vero che il film non è fedele al romanzo epistolare di Stoker, come il titolo vorrebbe lasciar intendere, ma come già detto lo scopo è un altro. Coppola, da sempre regista ambizioso, vuole portare sul grande schermo un'immensa tragedia: la storia di un eroico cavaliere fedele alla chiesa cattolica che, rinnegando Dio per amore della sua sposa, viene condannato da Dio medesimo a vivere, o meglio a non morire, per l'eternità come una creatura mostruosa costretta a nutrirsi del sangue di giovani donne per sopravvivere, temuto, odiato e cacciato dagli altri uomini. Ciò che apparentemente potrebbe sembrare una vittoria per Dracula, la vittoria sulla morte, si rivela essere il più tremendo dei castighi. Già questa è una novità nella saga del vampiro più famoso del cinema, Dracula viene visto come una sorta di Lucifero, di angelo caduto, e tutti noi, in un certo senso, potremmo diventare dei Dracula; viene inoltre, ma in maniera molto più implicita, posta la questione sulla giustizia divina: condannare così un uomo, la cui unica sua colpa è stata vendicare la morte della sua donna. Dracula persegue il suo obiettivo godendo temporaneamente delle sue vittime, e soffrendo invece per quattro secoli alla ricerca dell'amata; una fedeltà assoluta e un amore infinito sono gli elementi che muovono le azioni del Conte, ecco perché i momenti centrali del film non sono le tradizionali scene che hanno contraddistinto il mito di "Dracula horror": la visita di Jonathan Harker al castello del Conte, la morte di Lucy, Dracula che detesta l'aglio e il giorno e non si riflette nello specchio, l'uccisione finale. Lo sono le scene tra Dracula e Mina, è lì la principale forza del film, forza che dipende principalmente dalla regia, dalla sceneggiatura e dalle interpretazioni (straordinario Oldman, bravissima la Ryder). Mio personale giudizio, la scena più bella e toccante del film è il reincontro tra i due, nella Londra Vittoriana Dracula ( un abito eccezionale) si presenta a Mina con " Io sono il vostro servo" . Geniale poi il tema del "cinema nel cinema" ( Dracula che porta Mina a vedere un film), come se il condannato fosse consapevole di essere sfruttato ormai anche dalle nuove scienze d'intrattenimento e volesse vendicarsi affermando di non essere tale, non una bestia, ma un uomo costretto ad esserlo per l'eternità "There's much to be learned from beasts" dirà poi a Mina. Veniamo poi allo splendore visivo a cui Coppola ci ha abituato fin da Apocalypse Now: recuperando tecniche vecchie quasi quanto il cinema ( sovrapposizioni mozzafiato e poetiche, il campo/ controcampo, dissolvenze), si assiste ad un'autentica meraviglia della visione ( l'arrivo di Dracula a Londra durante la tempesta e il suo avvicinarsi alla villa di Lucy, Mina e Dracula che ballano in un indefinito spazio circondato solo da candele, forse leggera strizzata d'occhio a Barry Lyndon, ma eccezionale ). L'elemento tecnico più bello del film, che forse meritava un Oscar al posto degli effetti sonori, è la musica, il love theme di Wojciech Kilar, di una delicatezza e poesia rariormai nel cinema hollywoodiano. Il difetto principale del film sta paradossalmente proprio nell'aver forzato, con uno sguardo anche al mercato di Hollywood, che Coppola non ha mai perso di vista, gli elementi orrorifici in certi momenti, come la stanza di Lucy che esplode in un 'onda di sangue, o le trasformazioni di Dracula e alcuni riferimenti al sesso un po' facilotti, ma non fuori luogo; altro grande merito del film è infatti aver messo in luce la sensualità di queste creature, che a loro modo sono alla ricerca del piacere come tutti gli uomini "normali", e soprattutto nella loro pericolosità e terrificante diversità sono bisognosi d'amore ( un po' alla Tim Burton). Alla fine Dracula trova la redenzione e la pace eterna proprio grazie all' amore di Mina e il suo vagare in questo limbo tra vita e morte non è forse stato così vano. E l'amore li salva entrambi. Molti personaggi del romanzo sono qui solo accennati come Holmwood e Morris, ma non disturba se si è ormai capita lo scopo del film. Coppola così demistifica Dracula ma contemporaneamente crea un nuovo mito, quello di un anti eroe romantico che ha lo spessore di un giovane Werther, e l'immagine di Dracula che piange perché consapevole che se vampirizzerà anche Mina la condannerà alla sua stessa tragica punizione, non si dimentica facilmente. Spero che il mio lunghissimo commento sia servito a mettere in luce alcuni aspetti forse sottovalutati del film, e da esso si possa operare una revisione del proprio giudizio da parte di quanti l'hanno pesantemente criticato.