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THE NEW AGE - NUOVE TENDENZE regia di Michael Tolkin

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Hal Dullea     5 / 10  28/02/2009 19:18:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Presentato in anteprima al Festival del cinema americano di Deauville, il film è scritto e diretto da Michael Tolkin, che è poi l’autore del libro "The Player" da cui Altman ha tratto "I protagonisti". Oliver Stone firma "New Age" come produttore esecutivo e la cosa non stupisce: sia Stone sia Tolkin vivono a Santa Monica, ed è proprio sulla West Coast che, molti anni dopo i figli dei fiori e la controcultura, è prosperata la cosiddetta "new age". Un termine che se da un lato allude alle spinte esoteriche e alla ricerca del benessere persino attraverso i cristalli (che si acquistano ovunque in California e si mettono in casa come "oggetti tranquillizzanti") e i ritiri nei monasteri buddisti o in centri di benessere psicofisico situati soprattutto al confine con l’Oregon, dall’altro lato ha anche un significato negativo. Infatti, la "new age" ha visto proliferare il consumismo, la filosofia del "born to shop", ossia "nati per comperare". Proprio di tutto ciò parla il film interpretato da due attori che avevano già lavorato insieme in un film di culto, "Il pasto nudo", firmato da David Cronenberg. I due attori sono Peter Weller (visto anche in "Robocop") e da Judy Davis, già protagonista di "Barton Fink" dei fratelli Coen. La storia è presto raccontata: una coppia ancora giovane, ricca, abituata ad avere tutto e a comperare tutto, con e senza carta di credito, entra in crisi economica e sentimentale. In una Los Angeles con decine di case e ville vuote e in vendita proprio per la recessione, con uno sbandamento morale proprio di chi ha sempre scelto il lusso e non sa individuare altri valori, Peter e Katherine cercano di ritrovare un impossibile equilibrio. Tra feste, shopping, negozi dove si vendono oggetti inutili, con qualche guru, i due sbagliano di nuovo tutta la loro esistenza cercando aiuto nella "new age", ossia in quel movimento che sembra una religione "esoterica" e che vorrebbe proporsi come una rivoluzione, ma che spesso non fa che acuire le confusioni interiori.
Da "Il Corriere della Sera", 16 novembre 1994, articolo di Giovanna Grassi.

NON è affatto così: messi dalla vita con le spalle al muro, lui propone a lei il suicidio-omicidio, lei gli fa credere di starci, poi invece lo saluta e s’inventa un nuovo (?) percorso esperienziale, mentre lui torna ancora più carogna di prima. Elegia dell’intuito ginecocratico, ma senza le elucubrazioni da meditazione trascendentale lynchiane.

Peter Witner: Did you know that in Chinese the word for "crisis" is the same as the word for "opportunity"?

http://www.google.it/search?sourceid=navclient&hl=it&ie=UTF-8&rls=GZEZ,GZEZ:2008-32,GZEZ:it&q=%22Crisi%22+etimo

Mauro Lanari