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RED ROOM regia di Daisuke Yamanouchi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  25/02/2013 16:23:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Daisuke Yamanaouchi ci ricorda che per la fama (e in questo caso i soldi) la gente è disposta a tutto, soprattutto se messa in condizioni di regredire ad una stato semibarbarico. Il reality show senza regole (o quasi) è quindi l'habitat naturale affinché certi istinti vengano a galla, con soprusi e violenze di cui la società attuale pare non essere mai sazia.
In questo gioco al massacro abbiamo quattro personaggi chiusi in una stanza al cui interno è posizionata una gabbia dove hanno luogo le "penitenze". Si pescano delle carte e chi trova il re decide cosa debbano fare la vittime designate. Teoricamente non ci sono limiti e l'obiettivo consta nell' inventare prove sempre più drastiche al fine di far ritirare gli avversari e mettere le mani sull'importante gruzzolo.
"Red Room" parte in tromba ma perde d'interesse abbastanza presto. L'escalation cui si va incontro, pur cruenta, lascia il tempo che trova poggiando con troppa insistenza su sequenze a sfondo sessuale che francamente alla lunga più che impressionare stancano.
Peccato perché dopo getti di vomito, un phon acceso infilato in bocca e una golden shower l'idea che Yamanouchi avesse in testa una varietà di prove piuttosto varie e sadicamente intriganti era giustificata.
Ed invece tutto si riduce a situazioni ripetitive indirizzate ad un erotismo martellante e per certi versi ironico e quindi in contrasto con l'opprimente clima di partenza.
Agli aspetti più materiali si sovrappone il desiderio di vendetta nei confronti dell'aguzzino di turno, il regista nipponico evita di approfondire dedicandosi all'impatto visivo e i personaggi, già poco affascinanti, naufragano. Yamanouchi continua a convincermi poco pur ammettendo che questo "Red Room" sia decisamente dignitoso, soprattutto se confrontato a quell'aborto del seguente "Kyoko vs Yuki".