caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MUZAN-E regia di Daisuke Yamanouchi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Ciaby     8 / 10  01/09/2009 14:05:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Definito da molti il capolavoro di Yamanouchi, "Muzan E" è senza dubbio un film che colpisce a fondo, devasta e rimane impresso per giorni. Riguardo alla definizione del suo capolavoro se fossi in chi lo ha detto, mi rimangerei le parole, soprattutto ricordando quel capolavoro di eccentuata bellezza poetica incontrata con il gore più rude e il sesso più estremo di "girl Hell 1999", la summa del regista e l'incontro decisivo tra opposti: bellezza e bruttezza, poesia e *****: un film che meriterebbe un minimo di riconoscimento anche perchè, seppur girato con scarsi mezzi, è di alto valore anche dal punto di vista registico e visivo.

"Muzan E" è il classico film di Yamanouchi, uno dei pochi registi del cinema VERAMENTE estremo a girare film con sequenze disgustose, ma al contempo di grande valenza, con trame solide ed intriganti e una cura sia dal punto di vista registico che fotografico. Non siamo quindi ai livelli di non-cinema dei finti harakiri anni '90 o dei film di Anaru, che pare voglia imitare il cinema naif di Yamanouchi soffermandosi solo sulla violenza, siamo di fronte a cinema vero.

"Muzan E" è un ottimo film, lontano dai fasti di "Girl Hell 1999" per carità, ma comunque un ottimo film in grado di coinvolgere e disturbare anche senza l'ausilio di sottotitoli (totalmente introvabili...) e questo è magnifico perchè se c'è certo cinema che si lascia coinvolgere dai soli dialoghi, il cinema di Yamanouchi è in grado di coinvolgere ANCHE con le immagini e SOPRATTUTTO con esse.
Tutto filmato come se fosse un vero documentario, ma non aspettatevi la solita solfa "Blair Witch", aspettatevi invece un film barocco, minuziosamente dettagliato che parte serio ed esplode letteralmente nella parte finale distruggendo tutti i presupposti costruiti sin ora, con un'ampia dose di colpi di scena davvero impensabili. Yamanouchi, con questo film, ha voluto anche prendersi gioco delle tecniche di censura del cinema pornografico di cancellare le parti basse del corpo (pixel, fogging) utilizzando queste tecniche anche sui volti, su dettagli poco rilevanti ,finendo per stravolgere ogni concetto filmico e, quindi lo spettatore.

Yamanouchi in un'intervista ha sostenuto che l'uso della pixelizzazione nella pornografia non è affatto negativa, perchè l'uso del pixel o della striscia nera implica la verità. Lascia intendere, nascondendo, che ciò che no nsi vede sia la verità. Yamanouchi dunque parodia la finzione, trasformandola in realtà, la quale è ben conscia di essere solamente finzione.
"Muzan E" è un carosello, un continuo carosello di giochi mentali. Ecco che qui la violenza sovrumana tipica del cinema di Yamanouchi non esplode diretta e splatter come in "Blood Sisters" o "Kyoko Vs. Yuki". Qua la vera violenza è mentale, tralasciando lo splatter che sfocia solo in un paio di sequenze.

"Muzan E" è un piccolo gioiello, girato con mano felice e divertita e con una protagonista (interpretata in modo eccellente da Yuki Emoto) che parte irritante e poi finisce per coinvolgerti simpaticizzandosi, sino a cambiare personalità nell'inatteso finale. Ed è proprio la parte finale quella che più sorprende di "Muzan-E" ponendo finalmente una risposta al triste interrogativo "Gli snuff esistono davvero?"