vito corleone 6 / 10 21/06/2008 13:36:28 » Rispondi Il film è una chiara denuncia al degrado delle periferie napoletane succubi della camorra,che pero' come dice bene il recensore sa piu' di Sud America che di Sud Italia e si allontana forse un po' troppo dalla realta'. Spesso i meridionali si lamentano con ipocrisia di trasposizioni cinematografiche inesistenti (a loro avviso) come la droga e la delinquenza di camorra e mafia (che secondo molti intervistati del posto addirittura non esiste),ma stavolta la pellicola dei fratelli Frazzi gli da' ragione; sinceramente neanche io credo alla quotidianita' della pedofilia e della prostituzione (tema affrontato nel film). Pero' la buona ed espressiva recitazione del cast non famosissimo su grande schermo e il significato del film che evidenzia con quale suggestione e facilita' un bambino lasciato a se' stesso non riesca a distinguere il bene dal male,e non avendo istruzione impara a sopravvivere e ad ottenere il rispetto attraverso la violenza,è da apprezzare. Alla fine il ragazzino si "fara' carico di debiti con la bocca" e sara' impossibilitato ad abbandonare la brutta strada alla quale oramai è condannato,ma si vedra' che Rosario non perde l'ingenuita' e la voglia di giocare che avrebbe un qualsiasi coetaneo (solo 11 anni):
dopo il primo omicidio,va a giocare a pallone. E cosi' termina il film.
La sceneggiatura non originale è tratta dal libro di Diego De Silva e nonostante la bella idea di far rivivere nella mente di Rosario gli avventi che lo portano al primo omicidio attraverso flash-back e flash-forward continui,lascia alcuni punti in sospeso e abbozza una fine troppo affrettata. Bella colonna sonora. Non al livello dell'eccellente "io speriamo che me la cavo",poteva essere fatto molto meglio. Comunque è da vedere.