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KIDULTHOOD regia di Menhaj Huda

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  03/10/2012 10:29:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Meno eccessivo se confrontato con altre pellicole più "indie" dedicate alla deriva giovanile – in questo caso si tratta di adolescenti all'interno della City londinese – "Kidulthood" è comunque film coinvolgente nel descrivere i rapporti sia interpersonali che con il mondo esterno da parte di questi ragazzi.
Menhaj Huda prende le mosse dal suicidio della fragile Katie,vessata di continuo da alcune compagne di scuola la giovane si uccide.Ognuno dei protagonisti patisce il dramma a suo modo,anche se l'impressione è che il lutto venga velocemente archiviato il più delle volte con un'alzata di spalle o qualche parola di circostanza.
In realtà la reazione è imposta, paura e dolore abitano i corpi e le menti ma nella jungla urbana non è permesso mostrare debolezze, tanto meno dolersi per chi non ha saputo farcela.
Sopravvivere e non soccombere è l'unico credo.
Risse, droghe, alcol, sesso promiscuo :tutto il degradato campionario possibile immaginabile viene elencato come comune denominatore di un mondo retto sull'estrema aggressività ,una rabbia incontrollata (a volte solo di facciata) pronta a esplodere anche tra componenti della stessa fazione.
Il ritratto sociale presentato è solo in parvenza privo di speranza, questa viene concessa alla platea al momento giusto seppur in modo non consolatorio.Prima del fugace barlume di luce si osserva come per un pezzo di fumo o per ottenere il rispetto sia possibile scendere ad ogni compromesso, anche offrire del sesso orale a un viscido spacciatore o sfregiare un tizio sconosciuto.
Molto bravi i giovani interpreti, la regia presenta soluzioni e movimenti degni di un videoclip ammiccando al mondo di cui si fa portavoce e la cosa si sopporta bene, più intollerabile la colonna sonora fatta unicamente di pezzi hip-hop.
La sceneggiatura è di Noel Clarke che nella pellicola interpreta Sam,il più bastardo di tutti.