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WILL HUNTING GENIO RIBELLE regia di Gus Van Sant

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pier(pa)     5 / 10  08/02/2009 14:32:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gus Van Sant inscena un film semplicemente mediocre.
Matt Damon veste i panni di un giovanissimo genio, inspiegabilmente fenomenale nel risolvere problemi matematici oscuri ai più illuminati professori. Ha, inoltre, una memoria infallibile, che gli consente di conservare pressochè l'intero scibile umano, dalla storia dell'arte alla chimica organica.
Van Sant crea questo personaggio e lo immerge in un sobborgo difficile, dove da buon orfano vive una vita tra amici, campi di basket, sbronze e risse.

Ma tutto, davvero tutto, risulta troppo facile. Damon è Will Hunting, questo genio che di geniale ha solo un possesso vuoto di nozioni, che della vita non conosce nulla (proprio perchè sa tutto) e che cita Kant, Nietzsche evidentemente (in)consapevole di ciò che ha letto fino al contenuto, fermo al significato, immerso nel senso. Il genio che Van Sant ci rappresenta è un mero computer, credibile, ma davvero poco travolgente e poco contemporaneo. Robin Williams diventa il suo psicanalista "riabilitativo", scodella un paio di passaggi freudiani, interpreta la solitudine, la ribellione, il senso di abbandono del ragazzo, glielo tira fuori, il latente passa a manifesto e il gioco è fatto. Tutto troppo semplice e tutto troppo banale. Nessun aspetto di questo "genio" è affrontato con profondità, eppura Van Sant vuole affrontare tutto. Così ci mostra i suoi incontri con il professore di matematica che lo ha scoperto, la sua storia d'amore, la sua "psicanalisi", la sua vita con gli amici, il suo lavoro da uomo mediocre e perfino il suo passato di orfano adottato e maltrattato.

Alla fine non ci resta che un genio standardizzato, normalizzato, che non viene preso sul serio nemmeno quando rivolgendosi allo "strizzacervelli" (Robin Williams) dice: vorrei fare il pastore. Ma non ci crede neanche lui, e il film si intristisce di una normalità e banalità di fondo su cui lo stesso finale mette il carico.
Toppa pesante di Gus Van Sant, davvero fermo ad un cinema del senso, della "vita", della giustizia e della normalità. Fermo ai "valori".
Invia una mail all'autore del commento Project Pat  12/02/2009 13:26:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se questi sono i film da non sufficienza, non lo so io.
pier(pa)  12/02/2009 13:45:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film è insufficiente perché, secondo me, spaccia determinati valori, determinate immagini, determinati concetti che sono agli antipodi di quelli che, al contrario, considero "desiderabili" per valutare positivamente un film. :)
Invia una mail all'autore del commento Project Pat  12/04/2009 21:36:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ricordo che è tratto da una storia vera.
pier(pa)  13/04/2009 19:35:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma cosa che c'entra col mio commento che è tratto da una storia vera?
Ho scritto che pecca di finzione forse?
Invia una mail all'autore del commento Project Pat  23/04/2009 13:18:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tu hai scritto che Matt Damon interpreta un personaggio "capace di apprendere tutto lo scibile umano" e "inspiegabilmente fenomenale nel risolvere problemi matematici oscuri ai più illuminati professori", ecc. ecc. Ergo, deduco solo da qui che reputi il tutto poco credibile, per regia e sceneggiatura. Non per polemizzare, siamo su un forum, ma quali sarebbero gli accettabili criteri soggettivi di cui stavi parlando prima??
pier(pa)  23/04/2009 18:35:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda per quanto riguarda la frase a cui ti sei riferito è l'unica frase non polemica del mio commento e semplicemente descrittiva; magari mi sono spiegato male, ma veramente non erano implicati giudizi negativi sul "fenomenale personaggio".

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  23/04/2009 13:29:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E poi, cosa vuol dire "tutto troppo facile"??
Elisabeth  18/06/2009 17:57:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutto troppo facile? Te lo spiego in poche parole: la conoscenza senza l'intelligenza e la consapevolezza di se è come una bella torta senza sapore e forma.
pier(pa)  19/06/2009 13:50:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma è proprio quella che ha il personaggio di Damon. Conoscenza senza intelligenza (meglio senza "ragione"). Quanto al finale: si può interpretare come dici tu, ma non ti sembra semplicemente una forzatura del solito "romanticismo" (nelle sue errate concezioni è ovvio) per portare la commozione al suo parossismo?

Ad ogni modo. Ho apprezzato solo un film di Van Saant ed è Milk. Lo trovo un regista scadente, sempre molto intento a costruire sceneggiatura da "cinema". Questo film per me è il manifesto del suo modo forse talentuoso ma per niente geniale di intendere la settima arte.
Elisabeth  19/06/2009 17:44:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si. perfettamente in accordo con te, "romanticismo" anche se non lo chiamerei neanche così, portato al paradosso, genialità che non chiamerei neanche cos' portata al paradosso e sai perfettamente che due paradossi opposti alla fine si annullano. la genialità è l'assimilazione, l'elaborazione e la sintesi e non un elencò del telefono, il romanticismo non implica necessariamente il rifiuto di migliorarsi, anche facendo il pastore. Milk non l'ho visto ti dirò poi.... In generale che tipo di film ti piace? ed il tuo preferito?
Elisabeth  19/06/2009 17:48:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dimenticavo: Razionalità e Irrazionalità....... accidenti uno scontro tra Titani
pier(pa)  19/06/2009 19:14:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il problema è proprio lì.
Damon dovrebbe essere un genio nell'ottica dai Van Saant. E' quello che mi ha infastidito. Per me è solo un sempliciotto, dotato di molta memoria. Ma il genio... Ecco si può dire che il personaggio di Damon è tutto meno che un'opera d'arte.

Cmq guardo tutto. tu invece perché non commenti film?

Elisabeth  19/06/2009 20:51:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' la seconda volta che entro quì. solo da ieri e le mie risposte a te sono le prime e nn mi barcameno al meglio......... Sai pensandoci bene forse Will è un'opera d'arte !!!!! Se fosse stato un "genio" raziocinante sarebbe rientrato nella routine che non avrebbe messo in risalto lo psico-dramma dell'invidioso Professore, del solitario Strizza e dell'abbandonato Will, quindi non ci sarebbe stata la continuity necessaria alla vita di un film, ne tantomeno il finale melassoso che smonta tutto, comunque credo che con "Scoprendo forrester" Van Sant abbia migliorato la mira.
pier(pa)  22/06/2009 11:46:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo non mi trovi d'accordo nemmeno su scoprendo forrester.
Anche lì ho trovato troppe intenzioni da botteghino e squallori di sceneggiatura, a cominciare dal ragazzo guarda caso nero in lotta per l'emancipazione che guarda caso un professore bianco gli impedisce più di tutti... Più luogo comune di così?
Elisabeth  19/06/2009 20:58:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dove si deve andare per commentare altri film? anche se mi è piaciuto in generale avrei da commentare una valanga di strafalcioni di Fisica sul film "Sfera"
Invia una mail all'autore del commento Project Pat  25/09/2009 12:23:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma vedi su va...questo è un film che fa difeso e protetto, perchè di preziosi come questo ve ne sono sempre meno. O almeno questo è come la pensa il sottoscritto.
pier(pa)  23/04/2009 18:38:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La faciloneria è nel modo in cui Van Sant vuole descrivere la "genialità" in generale, e nello specifico quella di questo personaggio. Un personaggio come quello di Damon non ha nulla di geniale, a questo punto avrei preferito uno spaccato sulla condanna che rappresenta il ricordarsi tutto, e non sulla spacconeria di un genialoide vuoto, che "ricorda" quello che dice senza effettivamente "sapere". Non c'è tragedia del genio. Van Sant ha fatto un film sul "talento" in questo senso, ma il resto è piuttosto vuoto, e anche un pò scontato se vuoi. :)
Elisabeth  18/06/2009 17:47:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pur avendo apprezzato immensamente attori, scenografia, colonna sonora.... ed essendo pure d'accordo con l'Oscar di Hoffman, hai perfettamente ragione. tutto fermo sul senso della vita e della normalità, ma non certo della giustizia. Chi ha mai detto che un matematico o un Fisico debba esclusivamente fare calcoli per lanciare bombe????? C'é ben altro.... altro che il regista identifica nelle parole " scusami ma mi devo occupare di una ragazza" La quale parte e segue la sua strada nella vita, Wil, NO. segue la ragazza, e se prima era un meccanico forse ora diventerà un idraulico........ e tutto questo dopo che lo strizza lo ha liberato!!!! finale deludente. Ah dimenticavo a 20 anni hai tutto il tempo per sentire l'odore della <cappella <sistina.
Invia una mail all'autore del commento Project Pat  25/09/2009 12:20:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma cavolo, scusa ma se il film è tratto da una storia vera vuol dire che è esattamente così che è andata, non si può certo cambiare la messa in scena per "trasmettere valori e i messaggi meno discutibili" e così via.