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LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI regia di George A. Romero

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marcogiannelli     9 / 10  12/02/2016 13:03:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE IL COMMENTO CONTIENE SPOILER, spoiler che è inutile mettere sotto l'apposita sezione visto che tutta l'analisi è uno spoiler
Romero per due noccioline e un wafer decide di dirigere questo film, e quando un regista prende un progetto del genere è perché ci tiene e vuole metterci tutto sè stesso.
Si parte con Barbara e il fratello Johnny in un cimitero, laddove incontrano il primo zombie, che essendo tale e quale ad un uomo normale viene tranquillamente avvicinato ed è Johnny a lasciarci le penne. Oltre ad un rimprovero sul mancato make-up, nemmeno un minimo tocco per ogni morto vivente, mi sono sentito subito preso un pò in giro, visto che Johnny muore..cadendo, insomma sembra ridicolo e non spaventoso come dovrebbe.
Arrivati nella casa dove rimarremo per tutto il film facciamo la conoscenza di Ben. Ben è un uomo di colore, e seppur la scelta sembri casuale, casuale non è. Perché lo svolgimento suggerisce che invece i temi del razzismo e altri temi politici siano ben trattati da Romero, che però, giustamente, non si sbilanciò più di tanto. ma siamo nel '68, come non si fa a collegarsi direttamente a Malcom X e Martin Luther King vista la scelta del protagonista e i successivi sviluppi?
Dopo un altro deludente attacco di alcuni zombie conosciamo altre 4 persone che faranno parte della spedizione antizombie, e nell'immediato il film è abbastanza statico, poi i sei scoprono la natura delle creature e cosa possono fare, inoltre non è più raccomandabile rimanere chiusi in casa, piuttosto bisogna raggiungere le stazioni di sicurezza. Nel tentativo di farlo la coppietta ci lascia e Ben assiste in prima persona al cannibalismo dei morti, scena finalmente disturbante come mi aspettavo. E da qui il registro cambia e riesco a capire perché parliamo di rivoluzione. Nel '60 abbiamo parlato di Psycho come di un film rivoluzionario per la violenza e il brivido che riusciva a provocare, tanto che la critica nell'immediato lo bocciò e lo bollò come un film violento. Lo stesso successe con questo, e si parlava di film disgustoso, tanto che viene considerato il capostipite del filotto gore e splatter, con delle scene forti.
La fine di Barbara per me è un twist: per lei mi aspettavo una fine alla Kazan in The Cube, insomma quello che indichi subito come "quello destinato a non farcela perché troppo incapace di difendersi" che alla fine ti stupisce. Invece lei muore in modo quasi romantico, ritrovando il fratello che la conduce a sé e alla morte.
Ma la scena che più mi ha lasciato sgomento riguarda chiaramente la bambina che si nutre del padre e che massacra la madre con uno sguardo che dire satanico è poco. Il padre fino a quel momento era la figura negativa del film, più delle creature. Un uomo egoista, che prova addirittura a consegnare agli zombie Ben. Ancora Ben, unica figura eroica e senza macchia del film.
Si arriva alla fine, dopo la scena delle braccia che provano a prendere i nostri protagonisti. E il finale sembra volgere all'happy ending, prima dell'ennesima svolta, con protagonista lo sceriffo, che fa sparare a Ben scambiato per uno dei mostri. E lo sceriffo, così come Harry, sono il simbolo della società egoistica, superficiale, che ci autodistrugge: siamo noi stessi i nostri nemici, non gli zombie, che stanno quasi a rappresentare la natura che ci si rivolta contro. Sì perché le radiazioni della sonda sperimentale risvegliano i morti, e la conseguenza è il risveglio degli zombie, che non per loro volere si ritrovano a volersi nutrire di noi.
Invia una mail all'autore del commento iron klad  07/02/2018 00:06:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buona cosa quella di avvisare degli spoiler, grazie :)
marcogiannelli  09/02/2018 17:59:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Figurati! Non volevo spezzare il discorso e scrivere di getto quindi ho voluto sistemare il commento così