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GLI INVASATI regia di Robert Wise

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76eric     9½ / 10  30/07/2011 01:17:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Splendido ritorno all' horror per Robert Wise che confeziona quello che può essere definito il nonno del filone case infestate, ispirato a L' incubo di Hill House di Shirley Jackson.
Una storia ben lineare, che potrà anche apparire sempliciotta o ancor di più noiosa all' occhio di chi mastica l' horror dei giorni nostri, ma che non può lasciare indifferenti quanto a fascino ed atmosfera. Quelli erano i tempi.

Il compartimento tecnico è assolutamente straordinario: pensiamo ad esempio alla fotografia, così nitida da riuscire a distinguere il più piccolo particolare, come ad esempio le incisioni sulle maniglie o gli elementi floreali delle pareti; la regia che si sofferma sui lunghi e bui corridoi della casa e sulle continue paranoie della tormentata protagonista, l' azzeccato uso del sonoro nell' accompagnare i momenti angosciosi uniti a quelli più spaventosi. E per spaventi non si tratta della solita faccia immarcesita che compare tutto d' un colpo davanti allo schermo con volume a palla, bensì della paura dipinta sul volto soprattutto della/e protagonista/e quando arriva la notte, e succede quello che deve succedere. Brividi assicurati.
Un plauso alle musiche, alla recitazione e persino al doppiaggio.
Davvero ottimi i personaggi protagonisti, tutti caratterizzati piuttosto bene, ma è la figura di Eleonore, interpretata da una mastodontica Julie Harris ad elevare la bellezza del film.
Lo sviluppo del suo personaggio ricorda inizialmente ( quando guida e con i suoi continui soliloqui) quello di Marion Crane di Psyco, tutte e due infatti cercano di fuggire da un qualche cosa ed immaginano un futuro migliore, per poi sfociare in una fragilità psicologica che fà trapelare un passato difficile, dove una notevole rilevanza ha assunto la figura della madre. Chiaro che qui il riferimento cade su Norman Bates, ma le reazioni sono opposte. Se da una parte infatti la madre riesce ad impossessarsi della metà di Norman, in questo caso, Nora dopo anni e anni di gioventù buttata via per stare dietro alla parente senza un benchè minimo tornacconto, adesso sente che è libera e Villa Crain il posto giusto dove mettere radici. E non per caso si troverà a provare una forte attrazione per il dottor Markway, ma le cose non......................
Inoltre questo senso di attaccamento per le mura della casa ricordano vagamente, o meglio ispireranno ( credo) il personaggio di Carole in Repulsion di due anni più recente.

Un film che merita di essere visto e rivisto, per me un capolavoro di cui straconsiglio la visione.