tylerdurden73 8½ / 10 13/03/2008 11:03:44 » Rispondi Guardato con lo smaliziato occhio dello spettatore odierno “La scala a chiocciola” potrebbe apparire come un film gradevole ma non esente da alcuni luoghi comuni ed ingenuità varie. Non bisogna però dimenticare che la pellicola risale ormai a circa una sessantina d’anni fa ed il fatto che non abbia perduto un grammo del fascino che la contraddistingueva all’epoca della realizzazione è di gran lunga significativo. Siodmak utilizza quelli che diverranno nel tempo elementi fondamentali del cinema di paura,mettendoli al servizio di una trama ben congegnata e dotata di ritmo. La grande ed isolata casa di campagna,il temporale notturno che non lascia tregua,le finestre misteriosamente spalancate,i giochi di luce che avvengono soprattutto nella cantina,la presenza di svariati personaggi la maggior parte dei quali sospettabili ,sono elementi fondamentali per creare un’atmosfera emotivamente trascinante. Molto bravi gli attori su cui spicca Dorothy McGuire.Inoltre il film lascia spazio a qualche riflessione sul fatto che l’assassino prenda di mira esclusivamente ragazze con problemi fisici o mentali.In un periodo in cui il mondo usciva dagli incubi partoriti dai deliri nazisti sulla perfezione della razza,non è poi così strano che Siodmak,regista tedesco,attraverso il suo film quasi si scusi con le persone attualmente dette “diversamente abili”,perseguitate ghettizzate ed assassinate dai propri connazionali.Creando così il personaggio di Helen che nonostante il suo handicap fisico sarà in grado di tener testa e combattere con l'omicida,simbolo di un odio folle nei confronti del diverso e quindi assimilabile al farneticante pensiero Hitleriano. Alcune inquadrature,mi riferisco in particolar modo a quella dell’occhio dell’assassino, saranno fonte d’ispirazione futura per registi del calibro di Mario Bava ,Argento e De Palma. Risalire all’identità dell’assassino è abbastanza semplice ed il film da quel momento in poi perde un pochino del suo fascino gotico,nel complesso però rimane un ottimo esempio di thriller.
Ma tu hai capito l' identità dell' assassino dall' arcata sopraccigliare? Perchè sì è particolare, e nera, non bionda come quella del suo fratellastro, verso la fine ero sicuro da questa cosa, dovendo scegliere tra i due..tu da quali elementi l'hai identificato? Buona domenica.
tylerdurden73 22/09/2008 14:46:20 » Rispondi Cioa Wega,premetto che il film l'ho visto molto tempo fa per cui non ricordo esttamente da cosa dedussi l'identità dell'assassino
Ciao Wega,premetto che il film lo vidi molto tempo fa per cui non ricordo esattamente da cosa dedussi l'identità dell'assassino,non dal particolare da te menzionato però,di questo ne sono certo.Fu più una sensazione dovuta ad altri piccoli indizi oltre ad una ovvia esclusione degli altri personaggi.Se lo dovessi rivedere prometto di essere più preciso :)