caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA SCALA A CHIOCCIOLA regia di Robert Siodmak

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento wega     9½ / 10  21/09/2008 12:47:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo! Bellissimo! Se Max Ophuls, nella sua carriera, avesse girato un thriller, l' avrebbe fotografato così. Un B/N straordinario. Complimenti anche al restauro e alla Bim, distribuzione che consiglio per chi volesse vederlo.
E' il giallo perfetto, archetipo in tutti i suoi componenti, straimitato, macchiavellico nella sceneggiatura. Un capolavoro. L' Handicap di Helena, il mutismo, rappresenta quell' ancestrale sensazione di impotenza che, come accade spesso in sogno(almeno personalmente), si è impossibilitati ad urlare di fronte ad una situazione di pericolo. Questo, nella pellicola, si trasforma in una mancanza di valvola di sfogo a quel senso di claustrofobia che permea nello spettatore per tutta la durata del film. Archetipico per la presentazione dei personaggi, ognuno plausibilmente sospettabile tanto che ho dubitato perfino della madre invalida; per la costante presenza di una pioggia battente che nel Cinema è sinonimo di purificazione da tutto ciò che sta accadendo, per la continua fornitura di elementi che contribuiscono ad alimentare il forte dubbio nel cinefilo. In effetti però, da un particolare si riesce a capire chi è l' assassino fin dall' inizio; "fortunatamente" mi sono accorto di questo particolare solo verso la fine, e, alla seconda visione, la suspanse non viene a mancare nemmeno per un istante. Tutto merito della grandissima regia di Siodmak, alle carrellate da un punto di vista ad un altro(dell' assassino), al perfetto uso del sonoro e colonna sonora, grazie all' atmosfera onirica ed angosciante creata dal direttore della fotografia e alle intriganti nonchè ambigue caratterizzazioni psicologiche di tutti gli attori.