Alpagueur 7 / 10 13/01/2021 16:20:47 » Rispondi Una delle principali conseguenze del miracolo economico del dopoguerra dell'Europa occidentale è stata la proliferazione dei viaggi internazionali. Ansiosi di attingere al desiderio del pubblico di sperimentare il glamour dello stile di vita del jet set, i famosi registi dell'epoca si precipitarono a sfruttare al meglio i luoghi esotici a loro disposizione. Probabilmente nessun altro giallo ha catturato questa tendenza in modo così vivido come "La coda dello scorpione" ("The case of the scorpion's tail"). Il film inizia a Londra, dove Lisa Baumer (Arianna Ida Galli, "Sette note in nero", "Il coltello di ghiaccio"...) scopre che suo marito è morto in uno strano incidente aereo. Chiamata ad Atene per raccogliere la sua generosa polizza di assicurazione sulla vita, scopre presto che altri, oltre a lei, sono desiderosi di mettere le mani sui soldi e sono disposti a uccidere per questo. Nel frattempo, il detective privato Peter Lynch (George Hilton, "Lo strano vizio della signora Wardh", "Tutti i colori del buio", "Mio caro assassino"...) arriva per indagare sulle irregolarità nella richiesta di risarcimento. Collaborando con una bellissima giornalista parigina, Cleo Dupont (Anita Edberg, "Chi l'ha vista morire?", "Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave"...), Lynch decide di portare alla luce la verità...prima che anche lei finisca dalla parte sbagliata del rasoio a mano libera dell'assassino. Il secondo giallo del maestro del genere Sergio Martino ("I corpi presentano tracce di violenza carnale", "Morte sospetta di una minorenne"), "La coda dello scorpione" combina vedute mozzafiato di Atene e della costa greca con brutali esplosioni di violenza, una sceneggiatura tipicamente intricata di Ernesto Gastaldi ("La morte cammina con i tacchi alti", "Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?", "Il dolce corpo di Deborah"...), e un cast traboccante di talenti cult europei, tra cui Alberto de Mendoza ("Una sull'altra", "Una lucertola con la pelle di donna"...), Janine Reynaud ("Delirium" di Jess Franco) e Luigi Pistilli ("Reazione a catena", "L'iguana dalla lingua di fuoco"...). ll caso della coda dello scorpione può passare dalla suspense hitchcockiana al decisamente strambo in un batter d'occhio e questo tiene il pubblico in punta di piedi. La trama è complicata man mano che vengono dipanati gli eventi quindi aspettati di grattarti la testa molte volte. Come molti di questi gialli italiani, questo film è notevolmente ben girato (soprattutto le riprese iniziali a Londra, dove possiamo ammirare alcuni dei classici simboli della City come il Big Ben, l'Hammersmith Bridge, i tipici Black Cabs e le Red Telephone Kiosks) e lucido con alcune composizioni molto interessanti e la colonna sonora di Bruno Nicolai è un piacevole plus. Straordinario l'omicidio di Lara Florakis/Janine Reynaud, un mix tra quello della medium in "Profondo rosso" (con la gola tagliata e le mani sulla vetrata) e di Sarah in "Suspiria" (la lama del temperino che cerca di sollevare pazientemente la barra di bloccaggio della porta). Essendo il movente legato a una polizza milionaria, non ci può essere ovviamente nessun trauma scatenante, in compenso però abbiamo il particolare che sfugge alla memoria, quel qualcosa di importante che non si riesce a mettere a fuoco e di cui l'assassino ha paura (anche se qui è più un red herring per confondere lo spettatore). L'epilogo con la grotta subacquea è molto suggestivo e mi ha ricordato quello de "L'isola del gabbiano" (Seagull Island), una miniserie televisiva in cinque puntate co-prodotta da Italia e Gran Bretagna nel 1981 e diretta da Nestore Ungaro. Come dicevo sopra, come in tutti i film gialli che hanno moventi collegabili in qualche modo ad assicurazioni e polizze sulla vita ("Lo strano vizio della signora Wardh", "Una sull'altra", "Ragazza tutta nuda assassinata nel parco"...la lista è piuttosto lunga), la trama è abbastanza complicata, sotto la mia interpretazione (ho fatto davvero fatica a incastrare tutti i tasselli, proprio come nel puzzle di Stavros, il cui ultimo pezzo sarà messo proprio dall'assassino, in modo umoristico). Così come ne "Lo strano vizio..." (Vienna) anche in questo film l'ambientazione internazionale si conferma di buon gusto e Martino ci mostra prima il centro londinese, come accennato sopra, poi ampi scorci di Atene e del porto del Pireo, per terminare in una piccola isola greca. E sempre come nel film menzionato poc'anzi, abbiamo ancora tre uomini come protagonisti della storia, i quali però stavolta non sono accomunati da oscure cospirazioni anche se uno di loro, proprio quello da subito più sospettato e che quindi lo spettatore tende automaticamente ad escludere dalla sua 'black list', è l'assassino (così come succede in altri gialli come "La farfalla con le ali insanguinate", "Scream" etc.). Volendo allargarci un po' (molto) c'è quasi una sorta di prosecuzione del discorso argentiano iniziato con "L'uccello dalle piume di cristallo" e "Il gatto a nove code".. donne disinibite e indipendenti, sicure di sé, sole nelle loro case, professionalmente emancipate (un'ereditiera con giovane amante, una spregiudicata ricattatrice con gorilla alle sue dipendenze, una giovane e insolita giornalista di cronaca nera che si lamenta di essere mal giudicata in quel ruolo tipicamente maschile) vengono fatte a pezzi per un compiaciuto e misogino pubblico (maschile), così mi è capitato di leggere in alcune disamine, ma forse non è proprio così dal momento che due omicidi sono commessi a danno di uomini e gli omicidi a danno delle donne non sono poi così efferati (come accennato l'omicidio più truculento è quello del complice del killer, che è un uomo). Il successo al botteghino è stato buono (circa 100 milioni di lire), anche se decisamente inferiore ai primi due film di Argento.
Lisa Baumer era d'accordo col suo giovane amante George Barnet (che faceva però a sua insaputa il doppio gioco) per uccidere il marito Kurt e incassare così i soldi dell'assicurazione della polizza di un milione di dollari stipulata in suo favore dallo stesso un anno prima ad Atene (il suo centro d'affari principale), nella filiale della Intercontinental Unlimited. La bomba sull'aereo è stata piazzata proprio da George, che faceva lo steward, all'interno della valigetta di Kurt. Nonostante Lisa più volte abbia rimarcato, anche con Mr. Brenton (direttore del ramo vita della Intercontinental Unlimited) il fatto che lei era all'oscuro di tutto e che la sua unica colpa era quella di tradire il marito (molto più anziano di lei), che la lasciava spesso sola per seguire il lavoro, la telefonata dalla cabina (per non essere intercettata dalla polizia) con George subito dopo il colloquio con Brenton è un dato di fatto, quindi lei sapeva ed era d'accordo col giovane amante. Ma una volta arrivata ad Atene si troverà sotto le grinfie di Lara Florakis, la vera beneficiaria della polizza vita di Kurt Baumer (se non fosse morto di li a poco), la donna che l'uomo intendeva sposare dopo aver divorziato da Lisa, esautorandola. Una ulteriore conferma è data dal fatto che Lisa voglia riscuotere subito i soldi in contanti dalla filiale di Atene (senza usare la sua banca di Londra come intermediaria per la transazione) e dalla lettera che l'ex amante inglese Philip, tossicodipendente, aveva ricevuto da Lisa un anno prima, dove lei gli aveva accennato qualcosa a proposito della morte del marito, e che lui ora intendeva usare per ricattarla...la sera stessa la lettera verrà però rubata a Philip (che sarà ucciso) dall'avvocato guardia del corpo di Lara, che la userà a sua volta per ricattare Lisa, chiedendo metà della somma in cambio del suo silenzio con la polizia e la non divulgazione di quella lettera. E qui è l'unico mio dubbio, perchè Lisa decide di scappare via subito col milione in contanti (nel frattempo aveva già fatto la conoscenza di Peter Lynch, l'agente investigativo della compagnia) e prenota la sera stessa del suo arrivo ad Atene un volo per Tokyo, dove aveva in programma di incontrare qualcuno (ma chi? e perchè scappare proprio a Tokyo dato che il suo complice stava li ad Atene? Chi avrebbe dovuto incontrare? Forse doveva eliminare qualcosa, o qualcuno, di compromettente, che magari sapeva della lettera di Philip, o forse è stata solo una falsa pista per confondere lo spettatore, dato che l'aereo esploso all'inizio e sul quale viaggiava il marito era proprio diretto a Tokyo). Ma un'ora prima del volo viene barbaramente uccisa dall'assassino (Peter, in combutta con George). E' molto probabile quindi che Lisa avesse già intuito che Peter voleva mettere anche lui le mani sul malloppo e cerchi subito la prima via di fuga possibile. Il caso della morte di Lisa viene seguito, oltre che da Peter, anche da John Stanley, funzionario dell'Interpol e dal commissario Stavros, della polizia greca, e in seguito anche da Cleo Dupont, giovane giornalista francese divenuta amica intima di Peter. A questo punto l'assassino sa già che la polizia e l'Interpol non l'avrebbero mai lasciato uscire fuori dalla Grecia con tutti quei soldi e cerca allora il diversivo dei gemelli a forma di scorpione con la coda a due punte, che aveva visto in una foto sul giornale dove Kurt Baumer stava affianco alla moglie Lisa. Prima opta per la strada (improbabile) del maniaco sessuale, uccidendo Lara Florakis e il suo corpulento 'avvocato' (dopo un inseguimento sui tetti che ricorda vagamente quello di "Vertigo" di Hitchcock e de "Il gatto a nove code" di Argento), poi cerca di far "rivivere" Kurt, lasciando cadere appositamente per terra uno dei due gemelli raffigurante uno scorpione (ritrovato puntualmente da Stavros) durante l'aggressione a Cleo, aggressione però perpetrata dal complice (George), che gli fornisce un alibi (in quanto lui sul momento dopo aver sentito le urla stava cercando di entrare dalla porta principale dell'appartamento di Cleo dopo aver finto di essere risalito perchè aveva dimenticato le chiavi della macchina). E per un po' riesce a mettere in crisi sia la polizia che la giornalista, che credono che Kurt in realtà sia ancora vivo e che abbia mandato qualcun altro al posto suo sull'aereo con la complicità dello steward (che piazza la bomba a bordo) e della stessa Lisa (che è d'accordo con lui per imbrogliare l'assicurazione). A questo punto la complicità di George non gli serve più e anzi diventa pericolosa perchè è uno scomodo testimone (a lui interessa solo godersi i soldi con Cleo), quindi decide di farlo fuori cavandogli un occhio con una bottiglia rotta e pugnalandolo sul petto (questo è senza dubbio l'omicidio più macabro del film). Durante la colluttazione George dimostra di conoscerlo, anche se mascherato, perchè gli dice "non riuscirai a farmi fuori". Ma la polizia non ci sta e Stanley decide di recarsi alla grande villa (disabitata) di Kurt. Qui troverà i veri gemelli di Kurt (non quelli farlocchi fatti fare da George durante uno dei suoi tanti scali in Turchia). Ma il sospetto era già venuto a Stanley dopo aver visto una spilla di simile fattura nella divisa della hostess amante di George (prima di un colloquio con Stavros) e che lui stesso le aveva regalato di rientro dalla Turchia. Ma questo ovviamente Peter non lo poteva sapere e quindi dopo essere stato scoperto da Cleo a nascondere il sacco coi soldi in una grotta subacquea nel Pireo (si era vantato di aver gareggiato per cinque anni nella nazionale inglese e così la ragazza si era insospettita e lo aveva seguito sott'acqua), sul suo yacht propone a Cleo una crociera lunga una vita, coi soldi dell'assicurazione ("dietro ogni grande fortuna c'è un crimine" dice alla fine alla giornalista parafrasando un filosofo francese), ma lei rifiuta e anzi gli suggerisce di farsi curare. Così Peter non ha alternative e decide di ucciderla, ma la polizia aveva nel frattempo bluffato con lui mandandolo sulla barca (una volta che Stanley vede la spilla della hostess) e lo raggiunge in tempo prima che possa finire la donna (in realtà la testa di Cleo era stata sbattuta più volte sulla roccia quindi mi chiedo come possa essere sopravvissuta...mah! ad ogni modo se la caverà con un paio di giorni in un letto d'ospedale). Il film si chiuderà con l'immagine dei quattro gemelli dei polsini a forma di scorpione (i due di Kurt, gli originali, e i due di Peter, scoperti attraverso un ingrandimento fotografico della foto del giornale) nelle mani di Cleo, gli stessi oggetti che hanno condannato l'assassino, che, a voler essere un pochino critici, avrebbe anche potuto anticipare la mossa dell'ispettore dell'Interpol John Stanley introducendosi nella villa di Kurt per far sparire quelli originali...