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A LONDONI FERFI regia di Bela Tarr

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elio91     7 / 10  25/07/2013 11:57:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insostenibile visione. Pur ritenendolo personalmente e dopo averi meditato un bel pò un passo indietro rispetto al precedente "Le armonie di Werckmeister" (per me il capolavoro di Bela Tarr) e anche a "Satantango" che per mole e dimensioni è un oggetto a sé, "The man from London" resta senza ombra di dubbio un'opera di rara fascinazione capace di portare l'immagine e il cinema in territori inesplorati continuando, il regista ungherese, su percorsi artistici tutti suoi.
Che per forza di cose gli sia rimasto poco altro da dire dopo un tale percorso cosi articolato e coerente, a me pare ovvio, e la notizia del suo ritiro dopo "Il cavallo di Torino" che mi aveva inizialmente sorpreso adesso mi pare sensata e ponderata.
Ma parliamo del film in questione...

Tratto da un romanzetto di Simenon la trama, un "giallo" come volgarmente detto, è soffocata dal senso di alienazione totale dato dalla regia di Tarr.
Alcune scene sono di una forza ipnotica maestosa, il ciondolare frustrante e incantatore della macchina da presa trasporta in una dimensione altra accessibile da pochi, una immersione totale all'interno di un mondo che non può che esistere in bianco e nero, di svuotamenti non solo cromatici ma anche di senso, moralità.
Ciò che mi ha deluso in parte è stato proprio non aver ritrovato la stessa forza dei lavori precedenti del maestro ungherese, compreso "Dannazione": quella forza che pur non permettendoti di godere appieno della visione in toto riusciva in alcuni frangenti a prenderti di peso e allucinarti come se fossi anche tu in quel riquadro, in quel posto, in quel film. Che poi è la sconsolante realtà di tutti i giorni. Non è stato cosi almeno per questo film, anche se scene che mi hanno sconvolto non sono mancate: e sono quelle dove Tarr gioca con il bianco e nero, o quel fantastico finale col volto immobile fino al terrore supremo (si è bloccato il video? ha bloccato il video Tarr stesso? cosa è successo? perché non si muove mio dìo?) e la sfumata nella cecità bianca.
Come sempre, ero partito col volergli dare un voto minore ma ripensando a fondo a cosa ha significato la visione estenuante di "A man from London" mi sono reso conto che no, non meritava meno di questo. Perché? Perché Tarr è riuscito a fare di meglio, lo ripeto, ma anche quando pare ricalcarsi troppo con un esercizio di stile ne viene fuori un pezzo di cinema cosi unico nel suo genere da non poter essere né affrontato né valutato a cuor leggero.
La leggerezza, con Tarr, non è di casa, è bene saperlo.
Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  25/07/2013 12:06:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
pensa te che avevo intenzione di vederlo...ma se te dici che è estenuante...O_o
elio91  25/07/2013 16:50:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fatti un favore, se vuoi vedere di cosa è capace Bela Tarr guardati "Le armonie". Quello è piaciuto molto anche a me e lo rivedrei volentieri, nonostante sia pesante pure quello e non ami molto Tarr. Questo è per chi ha dimestichezza col regista, staccheresti dopo una ventina di minuti.
Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  25/07/2013 19:55:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi sono procurato quello e dannazione...da una carrellata veloce non mi sembrano pesantissimi, speriamo!
Voglio approfondirlo xke' è il maestro di fliegauf praticamente, e io x benny stravedo *_*
elio91  25/07/2013 23:19:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, ho dato uno scorcio a quello che a quanto pare è il suo ultimo film prima del ritiro, "Il cavallo di Torino" e non vedo l'ora di vederlo a differenza di questo. Secondo me, prevedo il capolavoro. Quindi è proprio "The man from London" ad essere un minore, fidati. Poi magari ti piace pure questo, o non ti piacerà tutto Tarr... vedremo, son curioso di vedere che ne pensi.
Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  25/07/2013 23:35:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sono curioso pure io, mi hai fatto scimmiare col tuo commento alle armonie... :D

poi i film ungheresi che ho visto fin ora ( tutto fliegauf e palfi ) mi sono sempre piaciuti...speriamo in bene, appena li vedo ti dico ^^
elio91  25/07/2013 23:50:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si ma mi raccomando, molto caffè a fianco e silenzio assoluto.
elio91  26/07/2013 00:26:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E poi "Le armonie" contiene una delle scene più strazianti della storia del cinema e non esagero.
Lucignolo90  20/08/2013 20:45:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli sarà rimasto pure poco da dire, ma Il cavallo di Torino è un capolavoro assoluto, il degno passo d'addio di un gigante di quuest'arte

1-Satantango
2-Le armonie di Werckmeister
3-Il cavallo di Torino
4-Damnation
5-L'uomo di Londra
6-Almanac of fall


Questa la mia classifica dei suoi.....i precedenti li devo ancora vedere
elio91  20/08/2013 22:31:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I primi film non sono un granché, di sicuro non al livello di quelli successivi da "Dannazione" in poi. Però guardali lo stesso se ti piace Tarr per inquadrare meglio il suo percorso.