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PANELKAPCSOLAT regia di Bela Tarr

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elio91     7 / 10  09/01/2012 18:24:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lente d'ingrandimento su una coppia e la loro vita domestica, questo il metodo che usa Bela Tarr in questo suo terzo film; molti dicono che le opere migliori non sono queste, che valgono anzi solo come documenti storici per mostrare la vita nell'Ungheria del periodo. Difficile dare torto a chi lo dice, alla fine non c'è nulla che Bergman o altri non abbiano già sviscerato a dovere.

Eppure questi stralci di una vita che gira in un cerchio senza uscita, che inizia con una litigata (che pare) definitiva e finisce con una litigata (che pare) definitiva non è male, anzi a dirla tutta non è nemmeno pesante come il precedente di Tarr e colpisce al punto giusto. Sarà che dura poco, o il realismo esasperato e ai limiti del documentaristico, ma la vita di coppia riesce a far entrare lo spettatore in un'ottica ansiogena, e si capiscono così le ambizioni frustrate di entrambi i coniugi e non si riesce a patteggiare per nessuno dei due, o magari per entrambi.
è un limbo assoluto, lampi di vita con pianti strazianti di marmocchi, in un Ungheria grigia, oltre il bianco e nero. Non se ne esce cari miei: il finale è beffardo ed è un non finale; tanto il seguito lo sappiamo già, basta rimandare indietro il nastro e ricominciare a vedere il film. Senza fine, e ancora ancora ancora, come non impazzire?