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BOY A regia di John Crowley

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axel90     8 / 10  12/08/2010 13:45:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come al solito passato in sordina e mai veramente lanciato dalla distribuzione italiana (io l'ho scoperto solo guardando gli ultimi 20 film commentati), "Boy A" è un classico esempio di cinema indipendente inglese di ottima fattura, splendido e sofferente. La storia di Jack, un ragazzo rimasto in prigione per più di 10 anni, viene riabilitato in società cercando di crearsi una nuova vita. Ma i fantasmi del passato sono sempre in agguato.
Storia difficile quella da dirigere per Crowley. La rinascita, la seconda opportunità, il rimorso e la piaga dei pregiudizi che assillano la nostra società sono solo piccoli punti di una pellicola che tocca tanti temi, sempre in modo coraggioso e risoluto. Il tutto visto attraverso gli occhi di un ragazzo stralunato di nome Jack (interpretato da un Andrew Garfield veramente bravissimo) che, avendo vissuto quasi metà della sua vita in carcere, scoprirà il mondo passo dopo passo grazie all'aiuto del suo mentore Terry (anche qui uno splendido Mullan). A livello tecnico tutto molto curato. Finale amaro. Unica pecca:

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Mik_94  27/04/2014 10:58:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao, Axel! Ho visto il film giusto ieri e commento la tua recensione giusto con un po' di distanza. Quattro anni di distanza, eh? Conservandone un ricordo freschissimo, posso rispondere io al tuo dubbio. Quella scena in particolare si rifà a una frase che Garfield dice a Michelel quando sono a letto insieme, a casa di lei: "A volte, quando non ci sei, poi ti rivedo. E non riesco a respirare." Filmone, comunque.