GianniArshavin 7 / 10 12/05/2014 18:26:05 » Rispondi Prima di parlare del film in questione voglio sottolineare come questo regista italiano , sconosciuto ai più e poco considerato dai distributori , stia riuscendo a farsi un nome nell'ambiente horror di nicchia e soprattutto all'estero malgrado le difficoltà e i bassi budget a disposizione. Passando a "Colour from the dark" , tratto liberamente da una novella di Lovecraft , il film si presenta come un horror dall'atmosfera malsana e dagli sviluppi tipici del filone demoniaco , con qualche variante interessante. Protagonista della storia è una famiglia sui generis che entrerà in contatto con un'entità misteriosa che porterà al completo disfacimento lo sfortunato nucleo. Il distruggersi dei vincoli familiari , il marciume che pian piano avvolgerà il mondo dei protagonisti sono tratti tipicamente lovencraftiani , e il regista è riuscito a portarli al meglio su pellicola. Il cambiamento fra la docile e placida ambientazione iniziale a quella sporca , grigia e cupa della seconda fase ricorda molto da vicino gli scritti del solitario , anche grazie ad un senso di soffocamento crescente che attanaglia lo spettatore. Purtroppo , al di la di questa variante , la trama non presenta grandi sorprese e il puntare parecchio sul tema della possessione a mio parere toglie al prodotto l'imprevedibilità necessaria. Inoltre l'uso del digitale in un modo cosi massiccio rende meno "vera" e incisiva la storia nonostante il buon risultato. A livello tecnico , a dispetto del budget modesto , abbiamo un cast dignitoso , effetti discreti e una regia visionaria e innovativa soprattutto nelle stupende fasi oniriche , tocco di classe non indifferente di Zuccon. Male invece l'entità nascosta , poco ispirata e lontana dalla mia idea di "orrore cosmico" in stile Lovecraft. In ultima analisi ho apprezzato parecchio il finale , una discreta tensione (non fa molta paura ma qualche spavento lo regala) mentre il regista poteva risparmiarsi alcune trovate puerili e superate come lo sputo sul crocifisso e l'insulto a doppio senso di Lucia , espedienti francamente fuori luogo.